Turismo

Il nuovo volto del Presena

Razionalizzazione degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci. Questa è parte del titolo sotto cui si raggruppano una serie di progetti e opere in corso già da alcuni anni sul «Presena», il ghiacciaio cui si accede dal Passo del Tonale, che ora ha portato alla definizione di un intervento integrato di valorizzazione ambientale e culturale.

La porta dell’adamello nei rendering realizzati  dall’architetto Flavio chiesa: a sinistra la stazione a monte;  a destra, la Capanna Presena
La porta dell’adamello
nei rendering realizzati dall’architetto Flavio chiesa: a sinistra la stazione a monte;
a destra, la Capanna Presena

Il lavoro si articola in due grandi progetti: conservazione del ghiacciaio e razionalizzazione degli impianti.
Ci ha condotto alla loro scoperta l’Ingegnere Manuel Veronesi, Direttore Tecnico degli impianti «Carosello Tonale». I due temi hanno vita autonoma, ma nel contempo sono strettamente interconnessi e si supportano vicendevolmente. La relazione tra i due progetti è la sua risorsa: il ghiacciaio. Se si perdesse non avrebbe più senso lo sforzo tecnico ed economico per realizzare i nuovi impianti, nel contempo l’impegno tecnico e i nuovi impianti sono il motore per la conservazione della risorsa stessa, del grande patrimonio ambientale e paesaggistico che li circonda. A livello temporale il progetto di conservazione del ghiacciaio è nato per primo. Infatti è iniziato nel 2008 come progetto sperimentale sostenuto dalla Provincia di Trento, dal Consorzio Adamello e dal Politecnico di Milano. Come è noto, negli ultimi anni, il fenomeno di riduzione della massa e dello spessore del ghiacciaio è aumentato in modo consistente, portando a un assottigliamento del manto di diversi metri all’anno.

La porta dell’Adamello, ovvero, la stazione a monte in corso di ultimazione.
La porta dell’Adamello, ovvero, la stazione a monte in corso di ultimazione.

L’intervento consiste tecnicamente nella conservazione del ghiacciaio coprendolo con teli di materiale «tessuto non tessuto» plastico di colore bianco. Questa coltre protegge il ghiaccio sottostante dallo scioglimento riducendo gli apporti solari, ovvero il calore generato dalle radiazioni solari. Proprio il colore è l’elemento più importante per l’effetto di riflessione della luce e del calore. Per questo motivo i teli, che vengono posizionati a inizio di ogni stagione estiva e rimossi in autunno, devono essere periodicamente sostituiti. L’intervento è completato, nel periodo invernale dalla produzione di neve artificiale sul ghiacciaio per aumentare le riserve di neve compatta.

i piloni di arrivo DELLA stazione di monte (foto Professione Montagna).
i piloni di arrivo DELLA stazione di monte (foto Professione Montagna).

Questi due procedimenti hanno portato alla conservazione dell’integrità del ghiacciaio, il quale, per effetto dell’andamento orografico del terreno sottostante; ad oggi, si sarebbe diviso in due parti, in cui quella superiore non alimenterebbe più quella inferiore causandone la separazione e in breve periodo la scomparsa. Forse con scandalo dei puristi, possiamo affermare che, in questo caso, l’utilizzo di risorse tecnologiche, di plastica e dei cannoni per la produzione di neve artificiale ha portato alla conservazione di una risorsa naturale unica e preziosa. La fase sperimentale si è ormai conclusa e il programma continua in modo definitivo grazie al lavoro e agli sforzi della società «Carosello Tonale».

Il cantiere  della stazione di monte Punta Presena
Il cantiere
della stazione di monte Punta Presena

Il progetto di rinnovamento degli impianti è nato proprio a seguito della fase sperimentale e oggi entrambi continuano in modo fortemente sinergico. Gli impianti esistenti stavano giungendo alla scadenza della loro vita tecnica. Questa condizione ha reso necessaria una scelta. Le ipotesi proposte andavano dal non far nulla e lasciare che tutto deperisse in modo naturale, oppure rimuovere tutto ed abbandonare l’area, oppure ancora razionalizzare e creare dei nuovi impianti migliorando quanto preesisteva. è stata scelta questa ultima ipotesi. Il progetto ha percorso contemporaneamente due strade: da una parte la realizzazione di un nuovo impianto, più bello, più funzionale, meglio inserito e più accessibile di quelli esistenti, dall’altra parte la rinaturalizzazione e la bonifica di tutta l’area del ghiacciaio attraverso la rimozione di tutte le strutture dismesse e il recupero delle aree occupate.

p1060901

Il riassetto ambientale ha coinvolto contemporaneamente piste, impianti e strutture civili in un grande progetto di sistema. È stata una scelta di gestione del ghiacciaio molto complessa, con la rinuncia allo sci estivo per permettere la ricostituzione del ghiacciaio che grazie agli interventi di innevamento invernale e copertura estiva mantiene un maggior spessore di circa 4 -5 metri all’anno.

p1060904

La rimozione di tutte le strutture precedentemente esistenti sia sul ghiacciaio sia più a valle intorno alla Capanna Presena e a Passo Paradiso ha consentito di ripulire il ghiaccio e la morena sottostante da elementi che vi si erano appoggiati sopra in un certo senso inquinandolo, infatti le nuove strutture sono completamente appoggiate su roccia, sorvolando il ghiaccio e le pietraie.

p1060899

L’intero percorso ha ridotto il numero dei piloni complessivi e minimizzato l’impatto delle strutture sull’ambiente. Si pensi ad esempio che l’eliminazione della sciovia doppia Paradiso-Presena ha permesso di eliminare la necessità di colmare con neve di riporto tutto il tratto della risalita che comportava l’ammasso e la battitura di decine di migliaia di metri cubi di neve ogni stagione.

p1060896

Il nuovo impianto è composto da due telecabine. La prima, «Tonale Paradiso», parte dalla quota del Passo Tonale e arriva a Passo Paradiso a quota 2580 m. La seconda, «Paradiso Presena», parte da Passo Paradiso e, passando per una stazione intermedia posta al livello del Rifugio Capanna Presena a 2724 m, giunge sino alla vetta a 2988 m, a una quota superiore a quella raggiunta in precedenza. Essa diventa così la vera e propria «Porta dell’Adamello», via di accesso anche a spettacolari escursioni in fuoripista e di scialpinismo, oltre naturalmente a permettere la fruizione delle rinnovate piste Presena-Paradiso, che nella parte più alta godono di una stagione prolungata che va da ottobre a giugno. Dal punto di vista architettonico la stazione di monte ha un aspetto molto suggestivo ed evocativo, ha infatti la forma di una vetta di ghiaccio, con elementi aguzzi protesi verso il cielo formati da parti chiuse con pannellature metalliche di colore chiaro e parti vetrate. All’interno ci sarà un posto di ristoro con una sensazionale vista panoramica su Adamello, Pian di neve, Lobbie, Ortles Cevedale e monte San Matteo.

img_20151012_135835

La stazione mediana ha invece una forma più geometrica, completamente vetrata. Verranno anche demoliti la maggior parte degli edifici esistenti nelle aree interessate dagli impianti, compreso il vecchio rifugio Capanna Presena che sarà sostituito da un edificio completamente nuovo con bar e ristorante dotato anche di camere con bagno, realizzato con materiali locali come i rivestimenti in pietra naturale e con grande impiego di legno all’interno. Il nuovo rifugio ospiterà anche funzioni tecniche per la gestione delle piste e degli impianti.

rendering_capanna

Sarà bellissimo anche se per molti appassionati che hanno visuto il boom dello sci estivo, non sarà più come prima. A volte è necessario farsene una ragione e accontentarsi di conservare gli episodi più emozionanti nella propria stanza dei ricordi, l’unica che non può essere abbattuta. E poi iniziare a godere di una struttura moderna, funzionale e comunque pronta a scrivere altre pagine di divertimento. Chi non ha vissuto quei momenti potrebbe pensare: «Ma questi son matti, era solo una capannina…». A costoro diciamo: «Ecco non nominatela più affinché possa respirare ancora nel cuore di chi l’ha vissuta». I nuovi impianti sono dotati di pannelli fotovoltaici e l’energia prodotta alimenta alcune funzioni ausiliarie degli edifici di servizio. Sono state completamente eliminate le emissioni di fumi in atmosfera per il funzionamento degli impianti, che ora sono interamente alimentati dalla rete elettrica con l’impiego di motori con recupero di energia e calore e consumi molto più ridotti dei precedenti. è stata realizzata una rete completa di smaltimento dei reflui che permette il conferimento a valle anche degli scarichi provenienti dalla stazione di monte. è stata posta grande attenzione anche per garantire una ottima accessibilità a tutte le parti delle strutture, infatti anche un disabile potrà facilmente giungere sino alla vetta grazie alle cabine che hanno accesso a livello. Verrà realizzato anche un nuovo bar ristorante al Passo Paradiso. Si tratta certamente di un intervento che migliora l’utilizzazione e la fruizione della montagna in sintonia con elevati principi di sostenibilità e qualità di progetto. Un vero e proprio Rinascimento Alpino che vede il riequilibrio del rapporto natura-intervento umano.

Il nostro inviato, architetto Andrea Bagnoli con l'ingegnere Manuel Veronesi di Adamello Ski
Il nostro inviato, architetto Andrea Bagnoli con l’ingegnere Manuel Veronesi di Adamello Ski

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment