Turismo

Nuova cabinovia Dantercepies

In cima alle Dolomiti, architetture organiche integrate nel contesto paesaggistico si caratterizzano per la propria permeabilità visiva: grazie alle facciate continue Schüco, grandi protagoniste delle stazioni di valle e di monte, la nuova cabinovia Dantercepies offre ai fruitori un panorama mozzafiato, accompagnandoli in percorso esplorativo tra natura, design e tecnologia.

Assieme alle più brevi seggiovie Cir e Val, la cabinovia Dantercepies consente agli sciatori di utilizzare circa 15 km di piste, integralmente coperte da innevamento artificiale, trasportando fino a 3.000 persone ogni ora per i circa 2.500 m di lunghezza della linea a fune, che risale una delle vallate più affascinanti delle Dolomiti. Entrata in funzione nel 1949 – ai tempi era il più lungo impianto d’Europa – e costantemente rinnovata e aggiornata anche sotto il profilo tecnologico, la cabinovia è stata recentemente interessata da un profondo restyling architettonico, curato dall’arch. Rudolf Perathoner secondo un approccio orientato alla compatibilità ambientale e paesaggistica. Le stazioni di valle (1.646 m s.l.m.) e di monte (2.292 m s.l.m.) si caratterizzano per il disegno contemporaneo, che asseconda la morfologia del terreno con volumi parzialmente ipogei, sopra i quali si elevano strutture massive dalle morbide sagome curve, concepite per inserirsi nel delicato contesto naturale e realizzate con una miscela cementizia comprendente inerti di provenienza locale.

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La materica plasticità delle forme costruite, che instaurano un pacato dialogo con il sito, è enfatizzata dalle misurate trasparenze dell’involucro, realizzato utilizzando sistemi in alluminio Schüco, leader nel settore delle facciate continue.

Attraversando le stazioni e utilizzando le cabine, lo splendido panorama montano è una presenza costante durante l’intero tragitto. Sviluppate a tutta altezza, le ampie pareti vetrate alleggeriscono le masse degli edifici – soprattutto della stazione a monte – senza marcare la propria origine tecnologica. Richiamando l’aspetto diafano del ghiaccio, le facciate continue conferiscono all’insieme una piacevole immagine organica, che rende le nuove architetture parte integrante del paesaggio. Oltre a minimizzare l’impatto edilizio in un ambiente altrimenti incontaminato, la permeabilità visiva garantita dai sistemi Schüco collabora a rendere le stazioni un vero e proprio segno antropico di valenza territoriale.

Le qualità del progetto – sviluppato con evoluti software 3D che hanno consentito la gestione del processo ideativo, dai primi schizzi alle tavole esecutive – si accompagnano alla notevole funzionalità dei nuovi impianti, dimensionati per ridurre drasticamente i tempi d’attesa e offrire un viaggio particolarmente rapido e confortevole. Altrettanto significative sono le condizioni nelle quali le nuove stazioni sono state realizzate. A causa di alcuni eventi franosi avvenuti poco prima dell’inizio dei lavori, che hanno comportato importati modifiche alle strutture funiviarie, il progetto è stato completamente rivisitato e reso cantierabile nell’arco di pochi mesi, rispettando così i tempi previsti per l’apertura della stagione sciistica.

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Tre soluzioni Schüco per la funzionalità e l’efficienza energetica
Tutte le superfici trasparenti delle stazioni di valle sono realizzate con gli eleganti sistemi di facciata Schüco FW 60+, integrati dalle porte ADS 75. Schüco FW 60+ è un sistema a montanti e traversi caratterizzato da profili in alluminio a taglio termico che, utilizzando sottili sezioni in vista spesse solo 60 mm, permette la costruzione di strutture reticolari di grande ampiezza e trasparenza, con peso dei tamponamenti fino a 600 kg. La gamma di proposte del sistema FW 60+ è particolarmente estesa per rispondere a tutte le possibili varianti nel design e nelle prestazioni e include non solo soluzioni per coperture, ma anche speciali varianti per la sicurezza (antiproiettile, antieffrazione, antiesplosione e di protezione dai fulmini). L’ideale complemento tecnico ed estetico alle facciate FW 60+ sono le porte Schüco ADS 75, utilizzate per entrambe le stazioni di valle e a monte. Predisposte per l’automazione integrata con i sistemi di supervisione a livello dell’edificio, le porte ADS 75 si distinguono per il loro contributo al risparmio energetico, particolarmente utile in contesti climatici rigidi come quello del Dantercepies.

La facciata principale della stazione a monte, invece, è stata costruita con il sistema Schüco AOC 60, selezionato non solo per le performance d’eccellenza, ma anche per la sua trasparenza scenografica. Caratterizzato sempre da uno spessore contenuto in 60 mm, il sistema a montanti e traversi in alluminio Schüco AOC 60 ST è certificato dal Passivhaus Institut di Darmstadt per le facciate e le coperture trasparenti in edifici a bassissimo consumo energetico. AOC 60 ST, infatti, presenta eccezionali prestazioni termoisolanti, con valori di trasmittanza Uf da 0,8 W/m²K, compresa l’incidenza delle viti. Il sistema si presta inoltre all’impiego di vetrate triple e di moduli fotovoltaici a film sottile – con possibilità di carichi fino a 1100 kg – e prevede tre livelli di drenaggio, a vantaggio della massima flessibilità progettuale.

Scheda Cabinovia Dantercepies
Committente
: Seggiovie Dantercepies SPA
Progetto architettonicoarch. Rudolf Perathoner, Studio Perathoner
Sistemi trasparenti d’involucro: Schüco Italia
Sviluppo, realizzazione e posa involucro: Stahlbau Pichler

Testo da C.M. Goodwill pr
Foto: Günter Richard Wett, Studio Perathoner

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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