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GS Kronplatz: Shiffrin l’ammazza gare!

Luci e ombre, in pista e in classifica. Sulla difficile Erta illuminata dal sole nella parte alta e oscurata dal bosco nella parte centrale, Mikaela Shiffrin ha ammazzato la gara concludendo la prima manche in testa con un vantaggio di 1”39 su Tessa Worley, 1”42 su Petra Vlhova, 1”42 su Marta Bassino, 1”50 su Ragnhild Mowinckel e 1”61 su Federica Brignone. La volontà di conquistare la coppa di gigante, oltre a quella che sente più sua di slalom, l’ha spinta sul muro finale con una precisione millimetrica. E’ riuscita a mantenere alta la velocità laddove tutte le altre hanno alzato il piedino temendo di essere tradite dal terreno barrato. Questo si chiama sciare su un altro pianeta. Le inseguitrici sono molto vicine: tra la francese Tessa Worley, seconda e Viktoria Rebensburg, settima, ci sono soltanto 31 centesimi. Certamente le manche sono due ma affrontare quella decisiva con un vantaggio del genere consentirà a Miki di gestire l’azione con facilità, mentre le altre saranno chiamate a tirare come dannate. Lo fanno sempre ma la differenza tra Lei e le altre si gioca sul piano psicologico.
Federica non è riuscita a fare la differenza su una pista e su una neve che lei adora. Ma anche la “milanesvaldostana” al traguardo ha scosso la testa come a dire: “potevo darci dentro di più”. Aveva però il pettorale numero uno, dunque senza alcun riferimento. Lo ha confermato lei stessa quando al termone della sua manche ha dichiarato: “”Cos’è che non ha funzionato? Io. Non ho sciato come in allenamento, non ho messo quel qualcosa in più, ma ho fatto il compitino, come se avessi paura di sbagliare e così non si vincono le gare. Non sono contenta. La lotta per il podio? Sicuramente siamo tutte attaccate e la seconda manche è tosta, perché si scia completamente al buio e si può fare la differenza. La Shiffrin l’ha fatta nella prima facendo una gara come avrei voluto farla io. Quando sono arrivata al traguardo sapevo già di non aver fatto il 100%“.
Più brava di lei Marta Bassino che finalmente ha sciato come potenzialmente sa. Ha commesso due errorini che poteva pagare a caro prezzo, ma il suo stato di forma è cambiato rispetto all’inizio di stagione. E’ entrata a pieno regime e si vede. E lo conferma anche lei: “Sono contenta di come ho sciato, sono andata giù senza tanti pensieri, ma anche del risultato, Certo, quando ho visto il distacco, 1″47, ho pensato ‘cavoli’, ma la Shiffrin è andata fortissimo, ha fatto un’altra gara. Il feeling con la pista? La Erta sempre bella e sono di nuovo lì tra le prime, ma siamo a metà gara, manca la seconda manche, cercherò di attaccare e di sciare come so fare“.

LE ALTRE ITALIANE

Francesca Marsaglia pettorale 27, un’atleta davvero ritrovata. Il ritardo di 2″56 non deve ingannare perché è a 1″17 dalla prima terrestre (Tessa Worley, 2°). Una quattordicesima posizione di valore poiché nel ripido centrale i segni hanno influito sulle linee, per cui questo è un risultato da interpretare come estremamente posizitivo. Ora deve confermarlo. “Inizio a essere soddisfatta del mio gigante, è la disciplina dove faccio più fatica dopo l’annata persa, ma ci sto lavorando. Nei pezzi più semplici inizio a sentire bene lo sci che spinge, ma sento che mi manca ancora fiducia dove arriva il difficile nel lasciar correre lo sci, spero di mettere insieme presto una manche come si deve“.
Ottimo anche il risultato ottenuto da Karoline Pichler, pettorale 42, che sul terreno che lei adora ha tratto il massimo. La qualificazione col 19esimo (+3″15) posto provvisorio è messa al sicuro. “Ci ho messo il cuore, è venuta tanta gente a vedermi e questo risultato è un’emozione grandissima. Ho lottato per due anni per essere qui, ma ora non mi accontento, nella seconda manche voglio andare a tutta. Ho tribolato negli ultimi tre anni (per gli infortuni, n.d.r.), ma ci ho sempre creduto, insiema a tanta gente che mi è stata vicino“.
Non ce l’ha fatta invece Laura Pirovano che ha chiuso con un gap di 4″23 ed è appena fuori dalle 30 (36^). “Dopo tre anni finalmente sono riuscita a gareggiare qui, sono andata meglio delle altre volte, per me è un passo avanti
Ha sfiorato l’impresa anche Luisa Matilde Maria Bertani, che ha chiuso con un centesimi di ritardo rispetto a Laura, quindi non qualificata ma autrice di una manche comunmque positiva ricordando che si sta sciando su una delle piste più difficili del ciurcuito di Coppa. L’esordio in Coppa di Elisa Platino si è concluso con un ritardo di 5″86, mentre Roberta Melesi con il 53 è uscita nella prima parte. Ultima Azzurra a scendere la slalomista Lara Della Mea che in gigante deve faticare ancora iun po’ per raggiungere gli standard conquistati tra i rapid gates. Partita col pettorale 60 ha superato il traguardo in 45esima posizione con un +4″70

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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