Gare

I compromessi di Marcel Hirscher

Non ho mai amato i compromessi e per tutta la mia carriera ho fatto l’atleta al 100 pe 100, ma la mia situazione, che vedo solo positivamente, mi impone un cambiamento. Ho anche pensato di smettere per evitare, appunto il compromesso, ma questo pensiero è durato poche ore: ho ancora voglia di sciare e di vincere”. A quasi quattro mesi dall’ultima uscita ufficiale, eravamo ad Are, finale di Coppa dl Mondo, quando Marcel Hirscher sollevò il settimo trofeo di cristallo vinto consecutivamente, l’austriaco si è ripresentato alla stampa per  parlare del suo futuro, mettendo subito in chiaro che le domande sulla sua vita privata, matrimonio con Laura a Ibiza, figlio in arrivo ai primi di ottobre, erano vietate. Mostrare l’anello d’argento all’anulare della mano destra (in Austria si usa così), è stata l’unica concessione alla sua sfera personale che, è già sicuro, condizionerà il suo futuro di atleta.
E’ successo oggi sulle rive del lago di Fuschl Am See, a una ventina di chilometri da Salisburgo, nei pressi della sede Red Bull, al cospetto di un’ottantina di giornalisti. Su un tavolino nemmeno troppo celebrato, la settima sfera di cristallo, le due coppe di specialità di gigante e slalom e le due medaglie d’oro olimpiche vinte ai recenti Giochi Coreani (gigante e combinata alpina).
Molti pensavano annunciasse il suo ritiro, oppure l’opposto, qualcosa di piccante, come la decisione di partecipare alle discese come ultima stimolante sfida. Invece… Marcel ha messo fin da subito le mani avanti: “Non credo potrò lottare per la classifica generale, l’obiettivo della prossima stagione sarà quello di vincere gare e di dare il meglio di me stesso giorno dopo giorno. Stanno per arrivare gli anni di Henrik Kristoffersen”.

Gigante e slalom le uniche gare cui conta di partecipare anche se sarà possibile qualche strappo in superG. I programmi però non sembrano ancora chiari, Marcel non sa nemmeno quando rimetteàa gli sci: “Forse cinque giorni prima di Sölden!”, scherza. E’ confermata in ogni caso la scelta degli ultimi anni di non volare nell’emisfero sud per gli allenamenti estivi. Hirscher scierà sui ghiacciai austriaci, in particolare sulle nevi perenni Mölltaler: “Per stare più vicino a casa modificherò anche le trasferte durante l’inverno, soprattutto quella negli Stati Uniti, magari arrivando sul posto solo pochi giorni prima”.

 

Hirscher sulle rive del lago durante una fase dell’intervista che ha concesso a un’ottantina di giornalisti

Fisicamente Hirscher è parso in gran forma, dopo la stagione si è preso quattro settimane di pausa ma da un paio di mesi si allena come al solito duramente dal punto di vista atletico. “Sono molto fortunato perché non ho mai avuto gravi infortuni in carriera e per questo devo dire grazie all’ottimo lavoro fatto dai miei genitori! Mi hanno fatto con legamenti molto forti e con un fisico perfetto: né troppo alto né troppo basso, né troppo pesante o troppo leggero. Ho le giuste proporzioni e le giuste simmetrie. Sto davvero bene la mia mente è più stanca del mio corpo e l’idea di dovere sempre fare qualcosa è quella che temo di più”. Poi, tra gli altri argomenti, Marcel ha parlto dei giovani secondo lui più interessanti dell’immediato futuro: “Il francese Clement Noel sarà l’uomo nuovo dello slalom e lo vedo sul podio molto presto. Marc Odermatt ha vinto 5 ori ai Mondiali Juniores. Io mi ero fermato a due, sarà il futuro della Overall? E poi c’è quel Timon Haugan, norvegese che mi ha impressionato le poche volte che l’ho visto”.

Marcel Hirscher assieme a Ninna Quario che lo ha intervistato

Riguardo alla discesa: “Assolutamente no, niente discesa, non ho tempo per dedicarmi alla conoscenza delle piste. E non farò nemmeno la corsa sulle vittorie di Stenmark record che mi sembra proprio inavvicinabile. La sfida di Lindsey Vonn che vuole gareggiare con gli uomini? Se corre con me nella discesa di Lake Louise mi batte di sicuro. Se vuole prendersi questa soddisfazione…

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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