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Lisa Agerer argento ai Mondiali Junior

E’ arrivata la prima medaglia ai Campionati Mondiali Juniores che si stanno disputando in questo giorni a Crans Montana, in Svizzera. La firma è di Lisa Magdalena Agerer che nello slalom gigante ha conquistato la medaglia d’argento, alle spalle della svedese Sara Hector, ma davanti all’elvetica Wendy Holdener, quarta ieri in discesa. La gara si è risolta più nella prima che nella seconda manche anche per colpa di un passaggio che ha tradito almeno 50 atlete (dopo la seconda manche 47 arrivate su 120 partite). All’ingresso del muro, appena dopo una curva a gomito naturale, una porta rossa era stata collocata dal tracciatore svedese proprio su un dosso. Si era capito in ricognizione che bisognava curvare molto prima, ma in poche hanno attuato l’unica tattica possibile e così, una via l’altra sono uscite moltissime atlete, favorite comprese. Tra loro anche la nostra Elena Cartoni. “In effetti bisognava stare molto attente – aveva detto Lisa al termine della prima manche – ma si sa che ai Mondiali non si corre per far punti, ma solo per le medaglie, quindi si rischia sempre al massimo.


 

 

 

 

 

 

 
La diciannovenne di Nauders ha superato bene quel passaggio, ma poi a 6 porte dal traguardo ha dovuto far ricorso alla sua proverbiale reattività per rimanere in pista dopo aver patito una pericolosa lastra di ghiaccio. 58 centesimi di ritardo accumulati sulla Hector  (Nella foto qui sopra) non sarebbero stati così facili da recuperare, anche perché la svizzera Holdner si trovava a soli 29 centesimi dall’azzurra. “Ma sono fiduciosa – aveva concluso Lisa – , perché nella seconda traccia il nostro doc” (Roberto Lorenzi – ndr.) .
Seconda manche che non ha cambiato le sorti della classifica anche se per un attimo si è creduto nell’oro. La Hector, a tre porte dal traguardo, si è praticamente sdraiata sulla neve, ma non si sa come è riuscita a prendere la linea concludendo poi con 16 centesimi di vantaggio. Tutta colpa della quinta e sesta porta posizionate sul piano, dove la Agerer ha commesso un grave errore che ha pagato a caro prezzo, considerando che all’intermedio la svedese aveva incrementato il vantaggio portandolo oltre il secondo.
Comunque sia è un argento che vale moltissimo, anche per il morale di tutti gli altri Azzurri che si cimenteranno domani, nella discesa libera maschile e nello slalom femminile. La nostra atleta di punta è Irene Cartoni, mentre tra i maschi contiamo su Carlo Beretta, Andrea Ravelli e Francesco Romano.

AL TRAGUARDO
Lisa Magdalena Agerer: “Dedicata a Sofia Goggia”

Anche un’atleta fredda e calcolatrice come Lisa può cedere alle lacrime: “In genere non mi capta mai ma poi ho visto il Doc che non stava più nella pelle e mi sono un po’ lasciata andare. Ma ci sta, dai, non era facile oggi. Il primo pezzo completamente in piano e poi giù a strapiombo… Io prediligo i pendii più mossi e irregolari. Ora posso dire che questo era l’obiettivo più importante della stagione. Certo anche il primo posto nella classifica generale di gigante in Coppa Europa è un passo fondamentale perché significa avere il posto fisso in Coppa del Mondo l’anno prossimo e partire col numero 31. Peccato per quell’errore commesso all’inizio, perché la svedese è praticamente caduta al traguardo.
Un po’ di rammarico ce l’ho e me lo tengo, ma ho pur vinto una medaglia d’argento e sono stra felice. Desidero dedicarla a Sofia Goggia che è caduta malamente in discesa ad Altenmark ed oggi non è qui con me.

 

 

 


Stefano Dalmasso
Questa medaglia ci voleva proprio perché trasferirà in seno a tutta la squadra una carica fortissima, specialmente per le due gare di domani. E’ stata brava Lisa, peccato per quell’errore all’inizio della seconda manche, ma va bene lo stesso, questo pendio è veramente difficile, più da Coppa del Mondo che per queste ragazze. Nello sci non si sa mai ma mi sarei sopreso se Lisa non avesse vinto una medaglia. E’ tutta la stagione che ottiene ottimi risultati. Peccato per Cartoni, Cillara e tutte le altre. Avevamo avvertito tutte che bisognava stare attente a quella porta sul dosso nella prima manche, ma evidentemente non hanno la forza necessaria per poter reagire a passaggi così impegnativi, le nostre come tutte le altre, vedi le austriache. Ora andiamo avanti; qualcosa potremmo dire nelle due gare di domani, ma dobbiamo comunque accontentarci di qualsiasi risultato, perché questo è un anno di transizione. E’ finita l’epoca felice dei Fantino, Casse, dei Plank, oggi tutti in Coppa. Dobbiamo attendere ancora un paio d’anni per tornare ai vertici e studiare una programmazione magari più mirata. In slalom il primo italiano è partito con il 51, ma non dipende dalla qualità tecnica, bensì dai punti Fis. Tutte le squadre hanno organizzato gare Fis, magari un po’ nascoste, con gli atleti di Coppa, per consentire ai giovani di abbassare i punti. Noi quest’anno non ne abbiamo fatta neanche una, pertanto l’anno venturo qualcosa dovrà cambiare. 
 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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