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Lo show di Marcel Hirscher

Dopo quel po po di prima manche a Marcel Hirscher non poteva sfuggirgli la sua terza medaglia d’oro iridata in questa specialità, la quinta in assoluto, la prima per l’Austria a questo campionato iridfato. Quei 56 centesimi di vantaggio che aveva su Alexis Pinturault non gli hanno sugerito di sciare con un minimo di cautela perché non è capace, ma al francese obiettivamente, sarebbe servita una manche che nessun umano è in grado di fare. Ma non solo Alexis non c’è riuscito, ma ha battuto via una chance incredibile ed è finito nella posizione peggiore per un Mondiale: quarto posto. Non ci avrebbe scommesso nessuno. Dunque? Dunque l’Austria va in Paradiso perché conquista tutto il podio dello slalom con l’argento di Michael Matt e il bronzo di Marco Schwarz.
La seconda manche di Marcel è stata sotto alcuni punti di vista ancora migliore della prima. Perché di mezzo c’era una tensione doppia, perché la pista nascondeva mille tranelli per una sciata come la sua e perché quando hai tanto vantaggio ma non sei in Copppa del Mondo dove hai altre occasioni, non puoi permetterti di sciare in sicurezza ma neppure fare il pazzo.
Henrik Kristoffersen invece  ha fallito. In slalom quest’anno non è come  lo scorso anno e fa proprio fatica quando uno slalom come questo richiede molta potenza. E allora, con un Manuel Feller falloso nel primo tratto è piombato sul traguardo il Michale Matt dei bei tempi e con una seconda manche strepitosa è riuscito a imporsi e a conquistare la medaglia d’argento. Troppo prudente, invece, Marco Schwarz che non è riuscito a trovsre il ritmo migliore e non nella seconda parte, ma era troppo tardi. 8 i centesimi di ritardo rispetto a Michael. Sono bastate due sbavature per concedere 11 centesimi al compagno di squadra, ma chi se ne importa… è a medaglia! Una medaglia che ormai pensava di aver perso perché nemmeno lui poteva credere a una seconda così distratta di Alexis.
Tra gli altri favoriti Clement Noel ne esce con le ossa rotte e il morale a terra. Ma sbaglia a prendersela perché un talento del genere deve ancora entrare in maturità nonostante in Coppa abbia già vinto a Kitz e a Wengen. Nessuno avversario si illuda, il futuro prossimo sarà tutto suo! Onori invece a Ramon Zenhaeusern che se ha fatto un macello nella prima manche, nella seconda si è riscattato non poco recuperando diverse posizioni, rischiando quasi di vincere il bronzo. L’illusione gliel’ha tolta proprio Michael Matt. Quando un top player finisce indietro a metà gara, con la pista più liscia è normale che possa recuperare ma siccome in slalom nulla è mai scontato, tanto di cappello!

Stefano Gross è stato il migliore del quartetto Azzurro e si è ben comportato nella seconda manche tenendo un ottimo ritmo dall’inizio alla fine, nonostante la lunghezza della manche per uno che non si è presentato con una forma fisica splendida. Un decimo posto a un mondiale, naturalmente per lui non avrà alcun significato, ma qualcosa ci sentiamo di salvare, la sua azione che non è stata per niente male. Inoltre, essendo finito nei top 15 beneficerà dei punti Fis utili per recuperare un pettorsale di partenza migliore del 18!

Alex Vinatzer aveva l’occasione per far vedere di che è capace, partendo su una pista che generalmente trovano i numeri uno, e dobbiamo dire che pur senza far sfracelli, ha colto bene l’occasione. 28esimo a metà gara ha recuperato 9 posizioni (Meglio di lui solo Ryding con 11), concludendo 19esimo, quindi non tantissime per via di un ritardo davvero eccessivo accumulato nella prima manche (4″61), ma il miglior tempo di manche è il suo. raccontare di aver dato in una manche 2″16 a Marcel Hirscher è tanta roba! Insomma, qualcosa da raccontare tornando a casa, ce l’ha, il bronzo nel team event e il best time nella seconda manche mondiale.
Manfred Mölgg, pur concludendo la seconda con 1″53 di ritardo su Alex, ha terminato davanti per soli 4 centesimi. E’ stato molto probabilmente l’ultimo mondiale per Manni che qui, agli iridati del 2007 riuscì a conquistare un’incredible medaglia d’argento. Ma erano altri tempi.
Giuliano Razzoli: nella prima manche un bel 8 con un + dal momento che ha avuto un problema serio con la maschera che un colpo sul palo gli ha spostato impedendogli di vedere bene. 4 invece nella seconda con un –  perché queste occasioni non si devono buttare via. Dopodiché ha tutto il nostro abbraccio

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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