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Shiffrin completa l’opera

Mikaela Shiffrin vince lo slalom di Spindleruv Myln e a farle compagnia sul podio c’è naturalmente Petra Vlhova ma non alla sua destra, posto riservato alla seconda posizione. Già, l’elvetica Wendy Holdener – eccezionale la sua prima manche – è riuscita a interpretare bene anche il secondo tracciato e a godere del vantaggio accumulato nella prima manche sulla slovacca, chiudendo davanti a lei per 1″18 centesimi. Davvero una gara esemplare per lei. Più di così non poteva fare e forse anche aspettarsi.
Da parte sua Mikaela Shiffrin, ha commesso una imperfezione alla sesta porta ma poi ha ripreso il suo solito ritmo splendido. Elegante, efficace, velocissima. 85 i centesimi di vantaggio, il che significa vittoria numero 58 in carriera!
Petra Vlhova conferma la sua forza mentale. In una gara dove non è riuscita a esprimere la sua potenza è riuscita comunque a salire sul podio, grazie anche al regalino confezionato da
Frida Hansdotter terza dopo la prima man che. La svedese avrebbe gradito congedarsi dal Circo Bianco prima delle finali di Soldeu, con un podio. Ma l’errore commesso nella prima parte è stato troppo grave e dal terzo posto ha con cluso quinta.
Una seconda manche leggermente più filante rispetto alla prima, tracciata dall’italiano Luca Agazzi, allenatore delle canadesi. Per questo motivo le differenze di tempo tra le atlete è stato più contenuto rispetto al primo disegno di gara. Il terreno si è dimostrato anche leggermente più uniforme rispetto alla prima manche, dove le prime sei/sette atlete hanno davvero potuto fare una gara in condizioni completamente diverse rispetto a tutte le altre.
Chiara Costazza, 21esima, è stata la migliore delle nostre, ma la sua seconda manche è stata davvero brutta, con un errore molto grtave che l’ha fatta retrocedere nelle ultime file. Irene Curtoni, 25esima, non ha fatto meglio rispetto alla sua prima discesa.
Da segnalare l’ottima seconda manche dell’austriaca Katharina Truppe, classe ’96, autrice di un incredibile recupero: dalla sedicesima alla quarta posizione con il migliore tempo di manche. E’ riuscita così a mettersi davanti alla svedese Anna Swenn-Larsson, oggi brutta copia delle ultime gare

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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