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Freeride o bike park?

Guida in Bike Park o Freeride. Due guide diverse ma comunque imparentate.

L’evoluzione delle geometrie delle biciclette fuoristrada orientate ai percorsi un po’ più cattivi sta evolvendosi molto.

Quello che un tempo era estremo ora diventa più abbordabile, grazie ai mezzi e alla tecnica di guida più affinata.

Esistono ancora le bici da DH, ma il parco utilizzatori diventa sempre più esiguo mentre la fan da padrone le bici da enduro/freeride.

Ma quindi meglio il freeride o il bike park?

Esistono i bike park e sono di diverse tipologie: con percorsi scorrevoli e lavorati oppure naturali e quindi con pietre e radici.

Il Freeride non è più solo figlio della DH, come agli albori.

Ora ha tutte le carte in regola per essere maturo e indipendente sia che si guidi in bike park una domenica sia che si vada per sentieri l’altra.

Oggi, con le bici a pedalata assistita, non si è neppure più dipendenti da prenotazione di furgoni per le risalite.

Si pedala in salita è si è poi liberi di scendere un po’ dove si vuole a patto di avere acquisito una buona tecnica di guida.

Se in qualche bike park quasi tutti si possono divertire, il freride è molto più selettivo.

Le difficoltà affrontabili son direttamente proporzionali al livello di tecnica acquisita.

Il vero freeride non deve venire rovinato da cronometri, classifiche o bindelle segnaletiche.

Il freeride è libertà d’interpretare un percorso con il mezzo a disposizione nel migliore dei modi in sicurezza, senza improvvisazione ma con molta tecnica. Il tutto rispettando l’ambiente e gli altri fruitori dei sentieri ove possibile percorrerli anche in bici.

I termini delle classificazioni del ciclismo fuoristrada derivano da discipline agonistiche.

Tenete presente che il termine usato dai francesi (V.T.T.) racchiude la vera essenza del ciclismo inteso come movimento di mobilità su tutti i terreni.

Indubbiamente ci sono bici più adatte a pedalare, altre a scendere in velocità da percorsi molto rotti ma oggi la vera essenza della MTB è il freeride!

Alla domanda Freeride o bike park non c’è una risposta.

Quello che è certo è che: FREERIDE IS NOT DEAD!

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...