Tecnica

Sciare Campus: Testa sì, testa no

Parliamo spesso di equilibrio e direzioni, poco si parla della testa e di come essa può intervenire nella nostra sciata. Quando sciamo, guardiamo ovviamente dove stiamo andando e lo sguardo risulta determinante durante l’esecuzione della curva per una serie di fattori, come ad esempio le direzioni e la capacità di anticipo motorio. Prendendo ad esempio un principiante: se ci mettiamo davanti, lui seguendoci con lo sguardo, comincerà a curvare. Lo farà per effetto di rotazione. Ad andature blande, la velocità, le forze e le inerzie che si creano sono ancora basse. Man mano che si aumenta la velocità e la precisione del vincolo degli sci con la neve, andando a fare la conduzione, c’è sempre meno tempo per costruire e disegnare le curve perché bisogna lavorare in anticipo motorio. Le forze e le inerzie che si generano, aumentano, quindi bisogna gestirle col giusto anticipo. Con l’incremento dell’andatura, lo sguardo, che deve aiutare a «prevedere» ciò che succederà, in base all’arco di curva che vogliamo fare e al terreno che si troverà , dovrà essere rivolto verso le curve successive.

GIUSTO E SBAGLIATO
Mauri Alessi è in asse con busto e testa. Lo sguardo è rivolto verso la nuova curva. Queste azioni aiutano a sviluppare una buona base d’appoggio con il carico prevalentemente sullo sci esterno. La spatola dello sci si deforma, consentendo ad esso di incidere la neve e quindi di curvare.

Non dimentichiamo, ciò che stiamo facendo lo abbiamo già impostato ed eseguito e lo stiamo soltanto sviluppando e gestendo. Per questo motivo dirigere lo sguardo nella direzione di curva che stiamo effettuando ci porterà automaticamente a rotazione e inclinazione in quanto forze e inerzie da gestire sono grandi. Soltanto atleti in possesso di una grande preparazione fisica riescono a gestire questo tipo di situazione, nel momento dell’errore. È interessante ampliare il bagaglio motorio e provare a inclinare la testa verso l’esterno della curva. Sarà subito evidente come spalle e busto seguiranno la direzione data dal movimento del capo. Stessa cosa avviene per lo sguardo. Se lo sciatore, mentre sviluppa la curva, rivolge lo sguardo nella direzione della nuova traiettoria di curva (proviamo a identificare un punto come la nuova massima pendenza) la direzione del nostro asse sagittale sarà più propenso a dirigersi verso quel punto stesso. Questa operazione permetterà di avere le corrette direzioni a fine curva con tutta la parte alta del corpo e di conseguenza ci consentirà di essere immediati e solidi sulla ricerca del nuovo sci esterno. Mi piace ricordare che le estremizzazioni dei movimenti, sia in positivo che in negativo, non sono idealmente corrette: permettono però di ampliare il nostro bagaglio motorio e successivamente di trovare il nostro punto di equilibrio.

Nella foto QUI SOPRA si nota come Giorgio Rocca inclini volontariamente la testa e lo sguardo all’interno della curva. Effetto: l’asse longitudinale è inclinato verso l’interno della curva e lo sci esterno di conseguenza è scarico. Nella foto 3 Provando anche a piedi nudi, se ci incliniamo verso destra con tutto il corpo, sentiremo il piede sinistro che diventa scarico
TESTA TROPPO INCLINATA VERSO L’ESTERNO
nell’immagine qui sopra, Barbara Milani accentua il movimento del capo verso l’esterno della curva. Questo movimento può causare la rotazione del bacino verso l’interno della curva e di conseguenza anche la spatola si scarica. se proviamo a fare questo movimento a piedi nudi, ruotando il bacino all’interno della curva, possiamo percepire come le dita del nostro piede opposto alla rotazione tenderanno a scaricarsi.

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About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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