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Max Berger parte da Broard Peak

Max Berger ha terminato la prima ascesa raggiungendo la vetta del Broad Peak. Lo ha fatto in sole due settimane da quando è partito da casa. Non è stato necessario acclimatarsi grazie al suo allenamento ipossico che ha iniziato ad aprile già da casa.

In base a condizioni meteorologiche difficili, non è riuscito a volare giù dalla vetta sino a venerdì mattina 5 luglio. Dopo una notte tempestosa a 7.100 metri, Max Berger è riuscito a volare dal campo 3 fino al campo base di Broad Peak. La discesa è durata meno di 30 minuti contro i 2 giorni di ascesa. Max afferma che finora questo è stato il volo più epico.

Max per tutta l’ascesa utilizza L’Olympus Mons Cube di La Sportiva con il Sistema Boa Fit, così come l’Adidas Terrex Two – sempre con il Boa – per fare il lungo hiking per il campo base. Conferma che usare Boa in queste condizioni aiuta nettamente a migliorare le prestazioni.

Al momento si sta dirigendo per la seconda parte della spedizione sul K2. Ci vorranno circa 3 ore per passare dal campo base del Broad Peak al campo base del K2.
Auguriamo a Max le condizioni migliori e più sicure possibili.

Berger ha iniziato a scalare a quattordici anni e ha trascorso la sua vita in montagna, sia per sfida personale e passione, sia per la sua professione di guida alpina e sciistica certificata e per il suo ruolo da country manager di Petzl in Austria.

Alcune delle amicizie che Berger ha costruito in diversi anni di avventure e alpinismo hanno contribuito a rendere possibile questa ultima spedizione. Berger ha affrontato diverse avventure, in Patagonia e in Himalaya, con Alois Badegruber di Boa.

A 8.611 m, il K2 è la seconda vetta più alta e la più difficile, mentre il Broad Peak è la dodicesima montagna più alta del mondo con 8.047 m. Le condizioni rigide in quota includono venti estremamente forti e condizioni meteorologiche in continuo cambiamento. Sulla cima, c’è il 10% di possibilità che le condizioni siano ottimali e che consentino a Berger di intraprendere la discesa in parapendio. La discesa durerà 20-30 minuti.

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Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...