Mikael Shiffrin vuole 5 Coppa. Lo ha dichiarato oggi all'Atomic Media Day
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Mikaela Shiffrin vuole 5 Coppe del Mondo!

La dichiarazione più forte non poteva che essere di Mikaela Shiffrin che vuole 5 Coppe del Mondo! Siamo ad Altenmarkt, Atomic Media Day 2019. Appuntamento imperdibile d’inizio stagione. Quest’anno sono 41 gli atleti (solo dello sci alpino) a sfilare sul tappeto rosso e poi sul palco, presentati da Christian Hoeflehner (il boss del reparto Racing del marchio austriaco) e intervistati da Alexandra Meissnitzer.

Si comincia dai meno noti, si chiude con i big, Kilde, Goggia e Shiffrin gli ultimi tre a essere chiamati.

Mikaela Shiffrin è stata la più richiesta. In azione, dietro a microfoni e telecamere, fin dalle undici del mattino, è scortata come sempre da mamma Eileen e da Kilian Albrecht, il manager super efficiente. Dieci minuti a testa, non di più, le richieste di intervista sono davvero tante e lei non si nega a nessuno. Ha però l’aria stanca (è arrivata solo 24 ore prima dagli Stati Uniti, il fuso orario si fa sentire) e sembra meno espansiva del solito.

Ripete fino alla noia le stesse cose e cioè che l’ultima estate è stata davvero intensa, con mille impegni extra sci fra la casa nuova, le richieste di sponsor e media, le premiazioni. «Non per questo – qualcuno forse lo spera, ma non è così (lo dice facendo l’occhiolino, ndr) ho dedicato meno tempo agli allenamenti». Ribadisce il progetto di pianificare gli impegni giorno per giorno «a seconda di come staranno il mio corpo e la mia testa».

Mikaela vuole cinque Coppe!
A chi le chiede come sia possibile pensare di migliorare la sua mostruosa ultima stagione (17 vittorie singole, media punti di 87 e quattro Sfere di Cristallo fra generale, gigante, slalom e superG), risponde serena:

«Ogni anno si riparte da zero, il passato è passato e io non ho cambiato molto nella mia preparazione. Come sempre ho lavorato molto sul gigante che resta per me la disciplina base, quella cui tengo in modo particolare. Quest’anno le coppe in palio saranno ben sette e vincerne cinque potrebbe essere un bell’obiettivo».

A Sofia ne bastano due
Sofia Goggia appare a sua volta molto determinata e agguerrita. «Non penso alla Coppa generale, prima di arrivare a quella devo vincerne altre più piccole. Con le finali a Cortina il sogno sarebbe quello di festeggiare lì una vittoria importante e sì, magari le due Coppe di discesa e superG.

Senza eventi a medaglia quest’anno non ci sarà da pianificare il grande appuntamento, tutte le gare saranno decisive e il mio obiettivo è dare il meglio di Sofia ogni giorno. A fine stagione sarò felice se sarò riuscita a farlo».

Ha cambiato diverse cose nella sua preparazione (a cominciare dal preparatore atletico, ndr) e si sente bene. «In gigante però l’inizio non sarà facile, partirò indietro perché la scorsa stagione non ho raggiunto i 500 punti, ma a Lake Louise conto di aver sistemato la questione. Da dicembre anche in gigante potrò puntare a qualcosa di più della qualifica per la seconda manche, cosa che farò invece a Sölden».

Dalla Norvegia con furore
Ed eccoci ad Alexsander Aamodt Kilde, Il simpatico norvegese torna a calzare scarponi e sci del marchio a tre punte dopo tre stagioni buone, ma non eccellenti. Dice di aver ritrovato vecchie (belle) sensazioni e l’assetto giusto che gli era mancato in alcune occasioni negli ultimi anni.

Racconta di quanto manchi Svindal nel gruppo, ma di come i suoi insegnamenti del passato abbiano lasciato il segno. Ora la guida è Jansrud, ma anche lui sembra avere le idee molto chiare. Sarà in pista a Sölden e potrebbe essere un candidato per la classifica generale.

Occhio a Braathen, baby fenomeno con le idee chiare
A proposito di norvegesi, per tutto l’evento abbiamo sentito parlare un gran bene di Lucas Braathen, classe 2000 e la scorsa stagione vincitore della classifica di Coppa Europa in gigante.

La novità del team Atomic è già andato a punti anche in Coppa del Mondo (sulla Face de Bellevarde di Val d’Isère, partendo con il numero 60!). Ma quest’anno conta di migliorare ancora dedicandosi anche allo slalom, «perché con questi sci ai piedi fare slalom è diventato molto più facile per me!».

Il ragazzino di Oslo si ispira per la tecnica a Hirscher e Kristoffersen, ma del connazionale non condivide l’atteggiamento: «Si allena sempre per conto suo, con noi della squadra non condivide nulla ed è un peccato, ma se la federazione lo obbligasse a stare nel gruppo sarebbe controproducente per lui e per noi. Porterebbe solo energie negative visto che lui preferisce stare da solo».

Il norvegese Lucas Braathen, nuovo fenomeno (così dicono gli esperti) norvegese del gigante. Qui assieme a Adrian Sejersted

Fill sente gli anni, le Delago si sfidano fra loro
Fra gli Azzurri erano presenti Peter Fill, un po’ acciaccato ma fiducioso per il futuro. Poi e il neo acquisto Atomic Simon Maurberger, che avendo vinto la classifica generale della Coppa Europa avrà il posto fisso in tutte le gare.

Ecco poi assieme sul palco le sempre sorridenti sorelle Delago, con Nicol a fare da chioccia alla sorellina Nadia (che a volte in allenamento la mette dietro).

Spazio anche per Henri Battilani, Davide Cazzaniga, Alexander Prast e Florian Schieder, accompagnati da Werner Heel, che da gennaio lavorerà per Atomic con il compito di visionare e reclutare giovani talenti.

Casa Austria
Abbiamo visto in gran forma Manuel Feller e un ritrovato Marco Schwarz, tornato in pista ad agosto dopo l’infortunio al ginocchio di Bansko.
Sta bene anche Katharina Gallhuber, a sua volta reduce da infortunio e assente per tutta la scorsa stagione. New entry nel team (ma in realtà è un ritorno al passato), la gigantista Eva Maria Brem.

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.