Il Covid si porta via anche Marco Bogarelli, prima fondatore di Media Partners e poi ex Presidente di Infront Italy. Grande manager con un recente passato che lo ha visto mettersi da parte nel 2016 quando lasciò l’azienda.
Aveva 64 anni ricoverato da una decina di giorni, colpito dalla polmonite.
Il suo impegno nello sport si concretizza con la sua Media Patners che crea nel 1995. Nei primi anni 2000 acquisisce i diritti televisivi della Coppa del Mondo di sci alpino. Ma anche di altri sport controllati dalla Fis: Sci Nordico, Snowboard e Freestyle.
Nel 2006 Infront acquisisce il gruppo di Bogarelli, accordo che consente alla federazione internazionale dello sci di soddisfare ancora meglio le esigenze di marketing. A capo di Infront, come presidente e Ceo, c’era Philippe Blatter e Marco entra nel Consiglio di Amministrazione di Infront Holding. Nel 2013 la Fis decide di assegnare a Infront Sports & Media la gestione dei diritti media e marketing dei Campionati Mondiali di Sci Nordico e di Sci Alpino che avranno luogo nel 2019 e nel 2021.
Dal 2016 Infront Italy si sposa con la Fisi per la gestione in esclusiva dei diritti media di tutte le gare di Coppa del Mondo FIS organizzate in Italia. L’accordo è stato rinnovato l’anno scorso per un impegno legato fino al 2026.
Ma è proprio in quella stagione 2016 che Bogarelli, assieme al direttore generale Giuseppe Ciocchetti, lasciano Infront rassegnando le dimissioni da ogni incarico.
Nasce infatti un’inchiesta nella quale il dirigente italiano, definito come “Il padrone del calcio”, avrebbe costituito un asse con Lotito e Galliani per controllare i voti della Lega Serie A.
Non ci sarà mai un processo e nel 2018 finisce tutto con un decreto di archiviazione emesso dietro richiesta dello stesso Ufficio del P.M. che riconobbe la piena liceità del suo operato.
Di fatto Marco ha saputo dare al mondo dello sci un volto del tutto nuovo consegnando a questo sport un’identità mondiale che prima non esisteva. Lascia nell’ambiente della neve davvero una montagna di amici, estimatori e rimpianti. Il covid si porta