La sicurezza sulla neve entra in una nuova fase di studio e misurazione oggettiva. A Longarone, Dolomiticert — la Business Unit di Certottica Group specializzata nella certificazione dei dispositivi di protezione — ha sviluppato i primi test di simulazione full-scale dedicati agli airbag elettronici per lo sci.
Obiettivo: definire un disciplinare tecnico avanzato, utile alle aziende che progettano sistemi di protezione e necessario per una validazione indipendente e replicabile.
Si tratta di una metodologia che riproduce scenari realistici di caduta e impatto: il sistema utilizza un dispositivo di lancio controllato per proiettare sugli sci un manichino sensorizzato, dotato di airbag, contro diversi tipi di ostacoli — reti, materassi, blocchi di neve — simulando situazioni come scivolate a bassa energia (low-side), cadute con proiezione e ricaduta (high-side), atterraggi non corretti dopo un salto.
Una modalità di test che consente di misurare in modo numerico tempi di attivazione, gonfiaggio e comportamento del dispositivo nelle diverse condizioni.
Validazione dell’algoritmo di riconoscimento cadute
L’aspetto più delicato riguarda la capacità del sistema elettronico di distinguere una caduta reale da un semplice errore di equilibrio. Finora le certificazioni si basavano su dati forniti dai produttori: filmati di gara, telemetrie interne, informazioni non sempre omogenee.
Con la nuova procedura, invece, l’intero processo viene centralizzato in un laboratorio accreditato, che genera dati certificati e comparabili. Dolomiticert analizza poi i risultati con un controllo indipendente, riducendo margini d’incertezza e introducendo criteri di validazione più rigorosi.
Perché è utile al mercato
L’iniziativa nasce in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e rappresenta un supporto strutturato per tutte le aziende che sviluppano airbag elettronici — incluse le realtà emergenti che non dispongono di un archivio storico di cadute reali.
Secondo Certottica Group, questo approccio può favorire una maggiore diffusione della tecnologia, offrire un percorso certificativo più solido e, in prospettiva, ridurre i costi grazie a un sistema di test condiviso e competitivo.
Applicazioni oltre lo sci
Le metodologie sperimentate non si limitano agli sport invernali. Dolomiticert opera già nel campo delle protezioni per motociclismo — MotoGP, enduro, motocross — e prevede estensioni verso settori come la bicicletta, l’equitazione, la sicurezza sul lavoro e l’ambito medicale, ad esempio con protezioni gonfiabili per anziani o per persone con disturbi neurologici.
Tra gli sviluppi futuri rientra anche lo studio di airbag destinati a zone specifiche del corpo, come ginocchia o collo.
In un contesto in cui gli incidenti sulle piste italiane superano i 30.000 casi annui (fonte SIMON), la disponibilità di test fisici riproducibili e dati certificati rappresenta un passo significativo verso una valutazione più precisa dell’efficacia dei dispositivi di protezione.
Un percorso ancora in evoluzione, ma che contribuisce a portare nel mondo dello sci criteri di analisi più vicini all’ingegneria e meno alla percezione soggettiva.






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