Attrezzatura

J. Dyson Award: in finale l’airbag antivalanga Nivor della studentessa Campana (IUAV)

Un progetto che ridefinisce la sicurezza in montagna, introducendo un sistema di respirazione integrato, compatibilità universale e attenzione alla sostenibilità dei materiali. Si chiama Nivor ed è l’invenzione di Isabella Campana, studentessa di Design del prodotto all’Università IUAV di Venezia, selezionata tra i tre finalisti italiani del James Dyson Award 2025.

Un’idea nata per salvare vite sotto la neve

Ogni anno in Europa circa 100 persone perdono la vita a causa delle valanghe, e meno della metà sopravvive alla completa sepoltura. Il problema principale è l’asfissia: il tempo medio di sopravvivenza senza ossigeno è di appena 18 minuti.
In questo contesto nasce Nivor, un airbag di nuova concezione che consente non solo di galleggiare sulla massa nevosa ma anche di respirare l’aria contenuta nel dispositivo una volta attivato, aumentando drasticamente le probabilità di sopravvivenza.

Il sistema, gonfiato in pochi secondi con aria compressa, ha una capacità di 170 litri e integra due valvole di non ritorno: una per il gonfiaggio e una per la respirazione. Quest’ultima consente all’aria di fluire solo durante l’inspirazione, ottimizzando il consumo e impedendo il rientro di anidride carbonica, grazie anche a un filtro HEPA collegato al boccaglio. In questo modo, Nivor offre fino a 28 minuti di ossigeno aggiuntivo, estendendo il tempo utile per il soccorso oltre i 45 minuti totali.

Sicurezza, modularità e sostenibilità

A differenza dei tradizionali airbag da valanga – alimentati da cartucce di gas monouso e integrati in zaini dedicati – Nivor è universale e riutilizzabile.
Il sistema si adatta infatti alla maggior parte degli zaini da alpinismo grazie a un meccanismo magnetico modulare e a fasce regolabili. È alimentato da un supercondensatore anziché da cartucce di gas, riducendo i costi di utilizzo e l’impatto ambientale.
Un ulteriore vantaggio è dato dal sistema di filtraggio dell’aria, che purifica l’ossigeno e garantisce una respirazione sicura durante l’attesa dei soccorsi.

L’innovazione italiana in gara

Il James Dyson Award, nato nel 2005 per iniziativa della James Dyson Foundation, premia ogni anno le migliori idee di ingegneria e design sviluppate da studenti e neolaureati di tutto il mondo.
Oltre 100 progetti italiani sono stati valutati da una giuria composta da Eric Serra (Dyson), Massimo Temporelli (fisico e divulgatore scientifico) e Riccardo Cambò (designer e docente IED).

I tre finalisti nazionali, tra cui Nivor, accederanno alla fase internazionale, dove si confronteranno con le proposte provenienti da oltre 30 Paesi. Il vincitore assoluto, selezionato da James Dyson in persona, sarà annunciato il 5 novembre 2025 e riceverà un premio di 36.000 euro.

Un futuro possibile

Concepito come un dispositivo di sicurezza universale, Nivor punta a ridefinire il concetto di protezione in montagna, coniugando funzionalità tecnica, design e sostenibilità.
Un’idea che testimonia come l’innovazione possa nascere anche nei laboratori universitari, dall’intuizione di una giovane designer che ha scelto di trasformare la sua tesi in un progetto capace di salvare vite.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment