Attrezzatura

Joy for women

“Light done right!” è il motto che sintetizza perfettamente la filosofia dell’azienda che dal 2011 studia per creare un prodotto che soddisfi le esigenze delle donne, sciatrici che non vogliono rinunciare ad ottime performance e che allo stesso tempo desiderano non essere troppo affaticate dopo un’intera giornata di sci.

La leggerezza diventa dunque una caratteristica imprescindibile al raggiungimento di tale scopo ed è garantita dalla presenza di legno di Karuba e graphene all’interno della struttura dello sci.

Una scelta non casuale dal momento che questo genere di legno, risulta essere oltre che fibroso, molto elastico longitudinalmente; il graphene invece è una tra le sostanze più resistenti sino ad ora conosciute, ma al contempo estremamente flessibile poiché costituito da un solo strato monoatomico di carbonio la cui struttura è un reticolo esagonale a nido d’ape. L’addizione di questi due materiali è un risultato sorprendente a livello di innovazione poiché sino ad oggi il carbonio è sempre stato protagonista nella prodizione di materiali leggeri, ma in questo caso sarebbe inadatto ad un pubblico femminile a causa della sua reattività edel suo dinamismo.

Anche la geometria della struttura di questa linea contribuisce al raggiungimento della maneggevolezza, grazie alla tecnologia ERA 3.0 (Evolutionary Rocker Architection): il flat-camber, ovvero un camber minimo, si traduce in un minore bisogno di energia per arrivare alla deformazione dello sci, e la presenza di un leggero rocker sia anteriore che posteriore permette un migliore utilizzo dell’attrezzo. La sciancratura ellittica è un’altra caratteristica dell’intera linea Joy necessaria per assicurare una sensazione di maggiore stabilità durante la sciata.

Durante gli anni di progettazione la grafica di Joy si è evoluta, partendo dalla classica linea centrale, tipica di Head, passando ad una grafica romboidale che riconducesse alla struttura atomica del graphene, ed arrivando alla grafica odierna, monocromatica, pulita ed elegante. Sono stati scelti diversi colori per identificare i diversi modelli.

L’obiettivo è stato sin da subito quello di creare uno sci che non fosse frivolo, ma che esprimesse femminilità senza essere banale. La punta presenta un foro orizzontale, una scelta di un team di donne, che non ha alcuna valenza tecnica, ma è espressione del concetto di leggerezza, diventando un elemento ancor più identificativo.

Joy propone sei diverse tipologie di sci, adatti ad ogni genere di sciatrice:

Total Joy (134 – 85 – 113, @ 163,  r. 13,8)
Super Joy (129 – 75 –  108, @163, r. 12,2)
Epic Joy ( 121,5 – 65 – 100, @163, r. 11,5)
Absolute Joy (131 – 79 – 109, @163, r.13,2)
Pure Joy (130 – 73 – 107, @163, r.11,7)
Easy Joy (130 – 73 – 107, @158 r.10,7).

Head ha voluto essere al passo con i tempi creando uno sci che fosse in totale sinergia con il mondo femminile, senza penalizzarlo né tantomeno sminuirlo, e a nostro parere ci è perfettamente riuscito.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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