Attrezzatura

K2, NON SOLO SCI

Madonna di Campiglio merita sempre una visita, e in questo caso in particolare perché K2 ha presentato nella località trentina la sua collezione 2013/14. La Casa americana è un azienda che ha il suo fascino e nel mondo dello sci, con le sue scelte e la sua

SPYNE                                                    SPYRE

filosofia, è originale e canta fuori dal coro, molte volte anticipando i tempi. Quindi mi sono affrettato a consultare il meteo, per vedere le previsioni e per capire quale tipo di neve avrei trovato: «abbondanti nevicate alternate a schiarite». Fantastico!! Ci vado. Le condizioni sono perfette per provare i vari modelli degli sci all-mountain, ognuno con il suo rocker specifico, ideali per vivere la montagna là dove hai deciso di sciare: in pista, bordopista, fuoripista o nel park. La storia del rocker è nata con K2 e quindi quando parli di all-mountain e di rocker non puoi prescindere da questo brand, perché ne è protagonista. È nel suo DNA. La presentazione delle nuove gamme si è tenuta nella sala dello chalet accanto al laghetto di Madonna di Campiglio. Molti i negozianti presenti, tutti molto tecnici e appassionati e ansiosi di conoscere i nuovi prodotti. Sorpresa… in primo piano lo

PINNACLE 

  RICTOR 90 XTI

scarpone. Oh già, «lo scarpone K2», la grande novità dell’anno, una vera chicca che ha subito suscitato l’attenzione, la curiosità e l’ammirazione di tutti i presenti. Alessandro Costa, che insieme al fratello Andrea rappresenta questa marca in Italia, mi conferma che K2 sta lavorando a questo progetto dal 2010, con investimenti veramente importanti sia in mezzi che persone. La produzione è in Italia, naturalmente a Montebelluna dove il know how è al top, la realizzazione delle idee rapida e dove è

 

Rictor 82XTi

possibile trovare le componenti e gli accessori migliori del mercato. Una sua caratteristica è che non deriva dalla competizione, dove il riferimento è la rigidità, bensì nasce dalle esperienze e dalle necessità della sciata senza confini, negli spazi della montagna, per massimizzare la sensibilità e l’efficacia nel trasferimento della forza e degli impulsi, per raggiungere la performance in tutti i tipi di terreno e condizioni di neve. La seconda caratteristica è che non ha rivetti, lo scafo e il gambetto sono collegati attraverso un energy-interlook che permette di ripartire l’energia creata dal piegamento in una superficie più vasta che non crea stress allo scarpone e consente miglior trasmissione di potenza unita a progressività e performance in tutte le situazioni. SpYne è la linea uomo di cui esistono tre flex index : 130, 110, 90 e tre misure di larghezza di pianta: 97, 100, 102 mm. Io ho provato lo scarpone flex 110 largo 100 mm e l’ho trovato molto confortevole, ma anche preciso nella conduzione, grazie alla tenuta laterale e al sostegno posteriore e all’appoggio tibiale progressivo e dinamico.  SpYre è invece la linea donna declinata nei modelli 110 (97 mm di larghezza), 100 (100 millimetri la pianta) e 80 (102 mm). Molto bello anche Pinnacle, lo scarpone da free ride: tecnico, innovativo e performante. È lo scarpone che più si avvicina a quelli da alpinismo, perché permette un ottimo piegamento in avanti per camminare in salita consentendo di caricare per tutta la lunghezza lo sci e di conseguenza le pelli di foca. L’impressione generale percepita è stata che lo scarpone, pur essendo l’ultimo nato della famiglia, interpreta perfettamente lo stile più puro e la filosofia che K2 ha da oltre 50 anni. Complimenti! Ed eccoci finalmente sugli sci. La prima sensazione guardando la gamma esposta è stata di facilità nel comprendere la suddivisione delle categorie e i modelli che, ridotti nel numero, sono apparsi molto ben centrati. Nella categoria Precision/Piste troviamo tre sci caratterizzati dallo Speed Rocker (10% rocker-90% camber) e con raggi di curva rispettivamente di 18 metri per il Bolt, 17 metri per il Charger e 15 metri per il Velocity che vi assicuro, provati sul duro e sul ripido del canalone Miramonti, non temono il confronto con i race carve in circolazione. Naturalmente le categorie All-Mountain/Resort e Freeride Directional la fanno da leader sia per il numero di prodotti che per la varietà della scelta.Non sono riuscito a provarli tutti, ma tra quelli testati mi hanno colpito per la facilità e le prestazioni in tutte le condizioni l’AMP Rictor 82XTi e l’AMP Rictor 90 XTi, ambedue All-Terrain Rocker (30% rocker-70% camber). Il primo è fantastico in pista, ti permette di fare tutto quello che vuoi con facilità e precisione anche ad andature molto sostenute e sul duro e sul ripido è incollato al terreno senza quei noiosi saltelli e vibrazioni che in genere caratterizzano gli sci più larghi. Il fuori pista è agile, leggero e malgrado la larghezza sotto il piede sia solo di 82 mm, riesce a galleggiare molto bene. È lo sci che comprerei. Molto bello anche il Rictor 90, sci di frontiera tra l’ All-Mountain e il Free Ride. Un po’ più lento nell’inversione ma una volta messo di spigolo, in curva, ti permette pieghe insperate. Grazie ai fratelli Costa, grazie a Campiglio e soprattutto grazie a K2, al prossimo anno.           

Informazioni: www.k2skis.com

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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