Nell’immaginario collettivo ci sono simboli che meglio d’altri identificano una nazione e questo è valido un po’ in tutto il mondo. Gli elementi che identificano la Svizzera nell’opinione comune sono, oltre la bandiera rossocrociata, la montagna simbolo della confederazione, ovvero il Cervino, o Matterhorn, il cioccolato Toblerone, che nella sua caratteristica forma a triangolo ricorda appunto il 4000 vallesano che domina Zermatt, e naturalmente gli sci Stöckli. Gli sci dell’azienda svizzera, importati in Italia da Blue Leader, rappresentano da sempre uno status symbol per gli sciatori grazie alla loro precisione, alle elevate performances e alla semplicità con cui queste si ottengono. Performances che sono garantite anche dai successi nelle competizioni ai più alti livelli. Come non ricordare i podi e le vittorie di Tina Maze, che nonostante l’anno sabbatico collabora con i
tecnici svizzeri allo sviluppo degli sci, e poi Victoria Rebensburg ritornata ai vertici in gigante e super G, per non parlare del recente secondo posto dello sloveno Bostjan Kline nella discesa libera di Coppa del Mondo corsa a Garmisch il 30 gennaio? Ma la garanzia migliore è quella degli appassionati che ogni giorno usano gli Stöckli e testimoniano la loro bontà con il sorriso e gli occhi scintillanti dall’entusiasmo al termine di ogni discesa.
Per vivere anche noi questo entusiasmo e provare le novità pensate per la prossima stagione siamo andati a
Lenzerheide, una delle località emergenti del Canton Grigioni, dove Stöckli ha organizzato i Product Days 2016. Una serie di incontri con clienti e distributori europei per presentare le novità 2016/17, che sono state provate direttamente in pista. Gli Stöckli Product Days hanno sostituito la presenza all’ISPO in quanto la fiera di Monaco non consente di trasmettere in modo completo e provare direttamente sulla neve i plus e la qualità che sono i punti di forza dell’azienda svizzera. Un’azienda che ha fatto proprio di qualità e prestazioni il suo punto di f
orza. Basti pensare che per produrre uno sci Stöckli sono necessari 205 passaggi, 98 processi lavorativi e che ogni sci compie un tragitto all’interno dell’Azienda di 2033 metri mentre la produzione annuale si aggira sulle 45000 paia. Numeri che per la prossima stagione dovrebbero cambiare in quanto in azienda è in corso un’importante fase di rinnovamento che prevede una razionalizzazione delle fasi di lavorazione che dovrebbero passare a 165 passaggi per 1146 metri percorsi. Inoltre sarà utilizzato un robot per la rifinitura di tutti gli sci con 6 pietre costruito appositamente per Stöckli in grado di creare un tuning uguale a quello degli sci di Coppa del
Mondo. Roberto Grigis, ex azzurro di slalom, consulente tecnico e responsabile vendite per l’Italia di Stöckli, ci illustra le novità della prossima stagione. «Le novità – ci dice Roberto che partecipa attivamente con Tina Maze al collaudo dei nuovi modelli – riguardano principalmente i modelli Laser CX, SX e AX in cui è stata utilizzata per la prima volta la tecnologia Turtle Shell (messa a punto in collaborazione con l’Università di Losanna) che permette agli sci di essere morbidi e tolleranti a basse velocità e con una bassa deformazione dell’asta, stabili e reattivi a velocità più elevate e con una deformazione dell’asta più accentuata. Novità anche nelle lamine che ora hanno un bordo maggiorato del 25% che ne aumenta la durata. Alleggeriti gli sci della linea Stormrider che come da tradizione Stöckli vedono la presenza di titanal ma rispetto ai modelli degli anni scorsi risultano più maneggevoli mantenendo comunque sempre elevatissime le prestazioni in discesa». Gli Stormrider saranno disponibili con larghezza sotto il piede di 83, 85 Motion (lady), 88 e 97 millimetri. Modifiche estetiche per la linea scale (Alfa, Beta, Delta e Gamma) e anche costruttive per la gamma Spirit, mentre rimangono invariati gli sci della linea 02 e Axis. E dopo tanta teoria è venuto anche il momento di scendere in pista e provare sulla neve la bontà degli sci svizzeri. Non che ci fosse bisogno di conferme della qualità Stöckli ma sicuramente la curiosità di testare le soluzioni tecniche adottate era tanta. E allora via sotto una leggera nevicata, con Roberto come guida in un test «verticale» partendo dagli Stormrider per terminare con i nuovi Laser, passando dagli Scale Beta e Gamma che hanno mostrato un ottimo feeling sia con la pista sia con le nevi smosse. Tutti gli sci provati hanno sorpreso per maneggevolezza e per risposte sincere e perfettamente in linea con quanto dichiarato dall’azienda. Ma, a dire la verità, sono stati i Laser quelli che hanno entusiasmato maggiormente. L’AX, il primo provato, ha mostrato un una grande maneggevolezza sia a bordo pista sia in pista. Maneggevole sulle nevi mosse e a bassa velocità ha mostrato grande precisione e una stabilità incredibile in velocità su neve compatta. Estremamente facile ma preciso il Laser CX, che nelle curve più chiuse ha evidenziato un cambio di spigoli rapido ma sempre ben gestibile e una tenuta laterale in grado di offrire un elevato controllo in qualsiasi situazione. Dulcis in fundo, il Laser SX è stato lo sci che mi ha entusiasmato di più per la fluidità e la facilità con cui si passa da una curva all’altra. Non sembra quasi di averlo sotto i piedi tanto è maneggevole, ma quando si lascia sullo spigolo e lo si lascia correre si rimane quasi senza parole per come è preciso, stabile e sicuro. Sarà per il Turtle Shell, sarà perché è Stöckli, ma con questo sci gli occhi luccicano di gioia.
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