Un anello di neve sintetica, un fucile laser e un’emozione vera: la montagna che si racconta in città. Milano non ha mai avuto il suono della neve, ma in questi giorni lo ha sentito.
All’Apreski Milano Mountain Show, nel cuore del MIND, il biathlon è uscito dalle valli e ha incontrato la città, diventando esperienza viva, sport, scoperta.
Un progetto firmato Rossignol e Bobbio Ski Area, che hanno portato la loro Biathlon Experience dalla neve dei Piani di Bobbio al cuore della metropoli, per raccontare a tutti la bellezza di una disciplina che unisce corsa e respiro, energia e silenzio.
L’idea è semplice ma visionaria: un anello sintetico, sci e scarponi Rossignol, carabine laser Anschutz, e la guida esperta dei maestri B-School Bobbio Ski Area, capaci di tradurre in gioco quella che è, in realtà, una delle discipline più complesse dello sport invernale.
Tutto gratuito, aperto a bambini, famiglie, curiosi.
Un invito a provare, a lasciarsi sorprendere, a capire che la montagna non è solo altitudine, ma cultura, movimento, curiosità.
E proprio ai Piani di Bobbio, dove questa iniziativa è nata, il biathlon è già una realtà: corsi strutturati, giornate promozionali, lezioni personalizzate.
Un piccolo centro nordico diventato punto di riferimento per chi vuole cimentarsi in uno sport che premia la calma tanto quanto la forza.
Da lì nasce l’idea di portarlo a Milano, come segno di apertura e di futuro.
La Rossignol Biathlon Experience racconta così una visione nuova: quella di un turismo che non si limita a proporre piste perfette, ma cerca esperienze autentiche, accessibili e sostenibili.
È una forma di divulgazione sportiva, ma anche di educazione alla montagna: avvicinare i giovani, incuriosire chi non la conosce, offrire un ponte tra città e vette.
Rossignol, con i suoi 116 anni di storia e di innovazione, è molto più di un marchio: è una cultura.
E in questa operazione con Bobbio Ski Area, ha dimostrato che l’eredità alpina può convivere con la modernità, senza perdere la sua anima.
A Milano, per quattro giorni, il biathlon ha respirato tra i palazzi. E la neve, anche se sintetica, sembrava vera.
Perché la passione, quando è condivisa, ha sempre la stessa temperatura.
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