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Rossignol: ristrutturazione per il marchio francese

Alberto Nencetti sarà presto il numero uno di Rossignol in Italia. Questa sembra essere la strada che  prenderà la proprietà del glorioso marchio francese Chartreuse & Mont Blanc, presieduta da Bruno Cercley. E’ la conseguenza di un probabile fine rapporto di Vittorio Tallia che dovrebbe cessare la propria opera alla fine di luglio. Dopo tantissimi anni passati sotto il marchio francese, Vittorio che è stato fino a poco tempo fa anche Presidente del Pool Sci Italia, ha iniziato in Rossignol nel settore tennis per passare ormai da tanti anni in quello dello sci. 
Ci sono in previsione altri addii, come quello di Lorenzo Marchini, vera e propria anima di Rossignol in Italia nel settore agonistico giovanile. Tutto comunque deve ancora essere confermato da dichiarazioni ufficiali che non tarderanno ad arrivare.
D’altra parte è da qualche mese che è in atto il piano di ristrutturazione aziendale e in una situazione di crisi internazionale quella dei tagli sembra essere non una scelta ma una prassi.
E’ il caso di fare qualche passo più indietro, almeno fino all’agosto scorso, quando  iniziarono le trattative di vendita del Gruppo Rossignol da parte di Quicksilver Incsaid, la nota azienda di abbigliamento americana che acquisì l’azienda tre anni prima dalle mani di Boix-Vives. FU il fondo australiano Macquarie a lanciare la proposta di acquisto, attraverso la sua controllata Chartreuse & Mont Blanc, diretta dal manager Bruno Cercley, che già lavorò a fianco di Boix Vives in Rossignol come Amministratore Delegato fino al 2005, quando se ne andò assieme ai manager François Chauvet e Bernard Liatti, per lasciare il posto  a Jean-François Gautier.
Bruno aveva realizzato un piano di rilancio e ristrutturazione generale dell’azienda, ma Boix-Vives decise di vendere a Quicksilver, intravedendo per la sua “R” un futuro di grande sviluppo. Così di fatto non è stato e i motivi possono essere tanti. C’è chi sostiene che la produzione e la distribuzione di uno sci siano molto differenti rispetto a quelli dell’abbigliamento e il tentativo di assimilare i due prodotti si è rivelato perdente sotto tutti i punti di vista. Tale panorama si è poi scontrato con la difficile situazione economica internazionale dell’intero mercato, e i problemi sono esplosi in un batter d’occhio. Di buono c’è che Rossignol non ha mai rallentato la sua corsa verso lo sviluppo e la qualità e questo vale anche per Dynastar, Lange e Look gli altri marchi del Gruppo Rossignol.
L’offerta lanciata dalla Macquarie, solita ad effettuare investimenti in opere pubbliche di grandi dimensioni, è stata inizialmente pari a 147 milioni di dollari (100 milioni di euro), ma poi si è concretizzata con una fortissima riduzione (pare attorno ai 40 milioni di Euro) . Un vero affare se si considera che la Quicksilver  spese 560,8 milioni di dollari per acquistare il gruppo da Boix-Vives. 
 
Bruno Cercley, dunque è a capo della Chartreuse & Mont Blanc, ma nell’operazione rientra anche, con un 20 %, la società americana Jarden Corporation, che già acquisì nel 2007 la K2 per 1,2 miliardi di dollari. Ricordiamo che tre anni prima K2 acquistò la Völkl. Ecco che è nato un polo produttivo mastodontico molto simile a un monopolio! Cercley proviene proprio dalla Jarden in qualità di presidente per Europa, Africa e Medio Oriente della Coleman Emea, azienda leader di outdoor, società che  raggiunse uscendo da Rossignol.
In Italia non cambierà molto.
Dopo una stagione 2008/2009 un po’ travagliata dal punto di vista della riorganizzazione aziendale, oggi la situazione subisce ulteriori colpi.
 
Il Country manager Vittorio Tallia, cesserà il suo rapporto di lavoro alla fine di luglio.  Il numero uno, a questo punto, diventa Alberto Nencetti, anche per Dynastar e Lange. E’ probabile che Arrivi qualche manager dalla Chartreuse & Mont Blanc inivato da Cerclay. Ricordiamo che la sede italiana Rossignol, dopo l’esperienza milanese voluta dalla Quicksilver, è da poco tornata negli uffici di Formigliana, in provincia di Biella, doive sempre è stata prima dell’acquisizione della Casa americana. 
 
Gli addetti ai lavori rumoreggiano. Questa situazione che ha portato la Chartreuse & Mont Blanc ad effettuare drastici tagli di personale (100 persone mandate a casa nello stabilimento scarponi di Montebelluna) stanno portando lo storico marchio vicino a un’immagine più debole. 
La speranza, da appassionati, è che queste manovre finanziarie concludano presto un percorso che disconosce il patrimonio dello sci a favore di conti ed azioni. 
Rossignol ha certamente un padrone, ma appartiene anche allo sci e agli sciatori quanto la neve! 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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