Eventi

Tra i “Fulmini” della 3-Tre anche Tomba e Girardelli

Che serata ieri al salone Hofer di Madonna di Campiglio che ha riunito 7 fulmini della 3-Tre, tra i quali anche Alberto Tomba e Marc Girardelli. Perché fulmini? Il Comitato 3-Tre consegna l’originale Maglia Fulmine a chi ha scritto il proprio nome sul Canalone Miramonti.

E ieri sul palco si sono ritrovati Alberto Tomba, Marc Girardelli, Ivica Kostelić, Piero Gros, Giorgio Rocca, Ivano Edalini e Henri Bréchu.Il tutto è stato anticipato da un ricordo di Zeno Colò, nel centenario della sua nascita, con un omaggio recitato da dedicare al campione dell’Abetone ed allo sci dei pionieri. Poi le emozioni con i magnifici sette!

La serata è poi proseguita a colpi di rock. E allora sul palco è salito, come promesso, Ivica Kostelić, il quale terminata la carriera sulla neve se ne sta regalando un’altra da musicista.

Da vero rocker trascinante, ha conquistato il pubblico con la sua chitarra e la sua simpatia, divenendo l’autentico mattatore della serata. Un campione che ha saputo reinventarsi, “d’altronde lo sport è questo, ha il potere di rendere le persone migliori”, ha spiegato l’asso croato.

La foto dei sette fuoriclasse sul palco con il Presidente della 3Tre Lorenzo Conci avrà un posto di riguardo tra le “memorabilia” del grande evento di Campiglio. Ma Albertone Tomba ha preferito parlare di domani e non di ieri: “Prepariamoci a questa 3Tre con tante speranze. Magari con lo stesso podio di Zagabria ma a ruoli invertiti e il nostroVinatzer primo. Oppure Gross, forse è il suo giorno. Comunque sia, che sia Italia”, ha detto.

Vicino a lui Marc Girardelli, fenomeno poliedrico in un’epoca in cui era l’Italia a dettare legge tra i pali stretti: “Io ero forte e completo, certo – ha raccontato Marc – ma quando arrivava Alberto, bisognava mettersi da parte”. Tanti ricordi ai quali dedicare un brindisi, con le bollicine Ferrari, assaporando i piatti prelibati degli chef stellati: a Campiglio ogni cosa è speciale, non solo lo slalom.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).