Gare

A Paris la gara, a Feuz la coppa

Vincere quattro discese su otto e perdere la coppa di specialità vinta da un atleta che di gare ne conquista soltanto una. E’ così, non c’è niente da fare, la coppa va non al più forte ma al più regolare. Quindi onori all’elvetico Beat Feuz e che conferma il titolo dello scorso anno, e onori naturalmente a Dominik Paris che aveva a disposizione un solo risultato per puntare alla coppa, vincere e così è stato! D’altro canto Beat poteva concludere comodamente al 12esimo posto per portarsi a casa per il secondo anno consecutivo, invece ci ha dato dentro ed ha concluso al sesto posto. Avrebbe dovuto fare peggio di 47/100, finendo 13esimo. Totale, primo Feuz  con 20 punti di vantaggio su Domme (540 a 520). In quali gare ha perso tale opportunità Dominik? Certamente in Gardena perché quel 17esimo posto è stato maledetto. Poi anche a Beaver Creek, dove ha vinto la sua unica gara Feuz, ha concluso dodicesimo e poi 11esimo a Wengen. Poi 4 successi e un terzo posto. Dal canto suo Feuz, oltre alla vittoria di Beaver può contare su tre secondi posti, due terzi posti, due sesti. Una regolarità assoluta.

La gara, dicevamo, è stata preda di Domme che ha disegnato linee splendide, meglio di Kjetil Jansrud, secondo a 34/100 e di Otmar Striedinger, terzo a +0,41, sette centesimi più veloce di  Vincent Kriechmayr, quinto alle spalle di Mario Caviezel, che comunque sorride per essere riuscito a difendere il tezo posto nella classifica di specialità. Solo Innerhofer poteva buttarlo giù dal podio, ma Christof ha sbagliato la gara, non per colpa di chissà quale errore, ma è probabile che non abbia trovato il set up materieli ideale. Eccessivo il ritardo di 1″49 da Paris. Da un possibile terzo posto è invece finito sesto dietro a che a Kilde (quarto) e a Caviezel (quinto).
Per corretta informazione, una nota sul campione del Mopndo Jumior, l’elvetico Lars Roesti: bella prova, quindicesimo!

Classifica Gara

 

 

Classifica Coppa di Specialità

 

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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