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Alex Vinatzer e Tommaso Sala delusi ma fiduciosi per il futuro

Alex Vinatzer e Tommaso Sala delusi ma fiduciosi per il futuro
Alex Vinatzer:
“Vedendo i tempi, sì, ero abbastanza veloce, ma a sensazione mi sembrava comunque di aver tribolato, anche se meno rispetto alla prima. Su diversi tipi di neve ho fatto tanta fatica specie su quella aggressiva. Comunque ho cercato di adattarmi. Aspettiamo le nevi europee sperando andrà meglio. Per fortuna ho l’età dalla mia parte ed è comunque bellissimo essere qui a 22 anni  a giocarsi una gara così importante.

Poi, chiaro, ci tenevo tanto e avevo un’aspettativa molto alta come ho sempre dichiarato anche nei giorni scorsi. È inutile nasconderlo, sono abbastanza  deluso per com’è andata. Però bisogna sapersi rialzare. Siamo una squadra forte e io ci credo e ora ci attendono gli ultimi slalom di stagione.

Alla fine nelle ultime porte ho lasciato correre gli sci, volevo fare la differenza magari in una gara di coppa del mondo non l’avrei rischiata ma qui ci ho provato anche se non è andata. Sono abbastanza deluso, avevo delle aspettative abbastanza alte inutile nasconderlo. Visto le nevi penso sia una giornata in cui l’esperienza nell’adattamento abbia pagato”

Tommaso Sala: Ho cercato di dare tutto me stesso a questa pista, a questa manche. Ci ho provato ma non son riuscito mai a prendere il ritmo dalle prime porte, gli sci sbattevano un po’ e son finito subito lungo perdendo tantissimo nel piano nella parte sopra.

Ho provato a cambiare ritmo ma una volta che sei in pista non è così facile, soprattutto in slalom. Logico che siam tutti qui per la medaglia, io posso essere solo felice di questa stagione e voglio continuare con questa positività che mi porta bene.

La continuità porta risultati e fiducia e quando sei in fiducia prima o poi il risultato arriva. Esperienza olimpica pazzesca, quasi surreale perché non ci credi cosa c’è in ballo per una sola gara, quasi troppo ma lo spirito rispetto alla Coppa del mondo è molto diverso.

Lì c’è quasi da farsi una guerra l’uno con l’altro, mentre qui in pista si fa la guerra – perché voglio vincere sugli altri -, ma fuori c’è un clima di amicizia e di condivisione che rende il tutto bellissimo. Alex Vinatzer e Tommaso Sala

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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