Gare

Allievo alla riscossa

Secondo anno Allievi per Marco Kandutsch , nato l’8 agosto 1995, figlio del signor Edoardo (che l’ha avuto a 50 anni e oggi, a 63 anni, lo considera «un dono della Provvidenza»),  campioncino emergente dello Sci Club Monte Lussari, secondo in slalom, 10° in gigante e «fuori in superG perché ho sbagliato e ho preso male una porta» nel 2008 ai Campionati Italiani Ragazzi e l’anno scorso, al primo anno Allievi, ai Campionati Italiani di Corno alle Scale male in superG (33°), malino in slalom (19°), benino in gigante (10°). Insomma il salto di categoria si è fatto sentire ma non bisogna certo scoraggiarsi, anzi… La figlia maggiore di Edoardo Kandutsch, Elisa, è del 1993 «ma lei fa soltanto  un po’ di sci di fondo». Marco invece sembra proprio intenzionato a scatenarsi nello sci alpino nonostante. E la cosa non può non far piacere a papà Edy che l’ha messo al mondo…grazie alla provvidenza ma con il contributo fondamentale di sua moglie Maria, 52 anni, insegnante di matematica alle Scuole Medie. Perché? Ma perché papà Edy nasconde, minimizza e dice che lui da giovane non era niente di speciale, «che a quei tempi c’erano ancora gli attacchi kandahar, un solo impianto di risalita, allenatori sì e no, ogni tanto…» ma se vai a scavare gli tiri fuori che «sono stato campione regionale di slalom verso i 18 anni, non ricordo.

E ancora adesso mi piace fare il guardiaporte delle gare, per passione, con un gruppo di amici». Insomma il virus dell’agonismo c’era eccome nel DNA della famiglia Kandutsch («È un cognome di origine austriaca») e puntuale è risputato in Marco che ha cominciato piccolissimo a Valbruna, frazione di Malborghetto, con un maestro di sci (Aldo Zanon) che ha visto sbocciare subito un piccolo talento, tanto che alla primissima gara («Il Trofeo Biberon, avrà avuto sei anni») Marcolino si era subito piazzato quinto o sesto. Lasciata Valbruna due anni fa, adesso la famiglia Kandutsch vive a Tarvisio nella vecchia casa rustica che papà Edy ha mirabilmente ristrutturato e ha le finestre affacciate a un centinaio di metri dall’arrivo della Di Prampero, la pista che da diverse stagioni ospita in febbraio alcune gare della Coppa del Mondo femminile. «È proprio così – dice Marco – apro le finestre e ce l’ho davanti. È bellissima, ormai la conosco a memoria e penso che potrebbe ospitare benissimo anche gare maschili». Marco deve ancora crescere, potenziare il suo fisichetto.

Per adesso «mi piacciono di più le discipline tecniche dove devo ancora correggere certi errori come la tendenza che ho a tenere le mani troppo basse e a stare troppo schiacciato. Ma anche la velocità mi attira». Per adesso ha finito bene la terza media e  si è iscritto all’Istituto Bachmann, il prestigioso ski college tarvisiano . Per adesso c’è da prendere atto che  un piccolo salto di qualità è stato oggettivamente compiuto già nel 2008 («I motivi? In estate mi ero allenato molto e ho dei bravi allenatori») ma adesso deve essere perfezionato quest’inverno nel  secondo anno Allievi, dopo l’«assaggio» dello scorso anno. Comunque un pezzetto di strada è fatta «da quando era Baby e non riusciva a piazzarsi tra i primi dieci». Marco ha cominciato a impegnarsi con l’Unione Sportiva Camporosso dove lo ha forgiato il bravissimo Ivano Sabidussi, da Baby Sprint al 1° anno Ragazzi. Dal 2007 è approdato al glorioso Monte Lussari con Daniele De Crignis e Marco Pufitsch.  

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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