Gare

Aspen: Un gigante spettacolare

Neve aggressiva e ripidi cambi di pendenza. Pista tecnica con condizioni perfette. Sarebbero state le condizioni ideali per la nostra Denise Karbon che però ha dovuto guardare la gara alla TV per il recente infortunio al ginocchio.

La prima parte del tracciato si è dimostrata decisiva, sia perché era difficile recuperare, ma anche perché due manche a 2800 metri si fanno sentire. Ha vinto la francese Tessa Worley che ha così trovato la sua terza vittoria in carriera proprio dove aveva vinto la prima volta. La Worley ha un modo di sciare giovane, moderno che sfrutta al meglio le sciancrature degli sci. Un po’ come la nostra Federica Brignone, oggi quinta, che sa far carvare alla grande i suoi attrezzi. La gara è stata spettacolare. La seconda classificata, la tedesca Viktoria Rebensburg già vincitrice a Soelden, è giunta con un solo centesimo di distacco. Partita con un patrimonio di sei decimi di vantaggio, accumulati al termine della prima manche, la detentrice del pettorale rosso ha pagato caro un pasticcio nel piano che ha solo parzialmente recuperato. Ma parliamo di meno di un battito di ciglia. Nello stesso attimo, ma ad un altro centesimo, è arrivata l’altra tedesca, Kathrin Hoelzl che ha confermato lo splendido periodo di forma. 15ma dopo la prima manche, la Hoelzl ha attaccato per tornare ad un posto che più le compete. L’austriaca Elisabeth Goergl è giunta quarta a sei centesimi, quindi la nostra Federica Brignone che, autrice di una gara non perfetta con un errore recuperato grazie alle grandi capacità e al gran fisico, ha ottenuto un risultato che la dice lunga sulle sue potenzialità. Brava. Amaro in bocca invece per Manuela Moelgg che, dopo aver concluso al quinto posto la prima manche, è incappata in un errore fatale in un cambio di direzione con la pista segnata. Un vero peccato perché la pista era adatta a lei e ci si aspettava un grande risultato. Ma nello sci, si sa, gli errori capitano. Bene Irene Curtoni 24ma.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment