Gare

Azzurri a Milano

 Un tour de force per tutti gli atleti delle squadre nazionali delle varie discipline, che si sono ritrovati da questa mattina, in Piazza Castello a Milano. Tre i momenti di una giornata che merit tanti applausi: foto shooting con gli sponsor della federazione e le interviste rilasciate a giornali e tv (davvero tanti giornalisti), quindi l’incontro con il pubblico in uno stand allestito proprio di fronte all’entrata del Castello, e l’ora di diretta su RAI SPORT, con i nostri migliori talenti e ovviamente, il Presidente Flavio Roda. 

Foto e interviste si sono realizzate in una salone gigantesco al terzo piano di un ala del monumento sforzesco, da quest’anno anche con il sostegno di Infront, che da questa stagione si occupa della gestione pubblcitaria della Federazione. 
Abbiamo parlato un po’ con tutti, ma riportiamo il pensiero del Cittì Claudio Ravetto che forse è il più significativo, rispetto al "speriamo" generale. 

Tutto ok, tutto bene, ma bisogna aspettare le gare e nemmeno soffermarsi a Sölden, un gigante molto particolare. In questa specialità ci sono tre atleti nettamente più avanti di tutti: Hirscher, Pinturault e Ligety. Hanno una marcia in più, non c’è niente da fare. Con gli sci di oggi è come per un pilota fi Formula uno, passare dal suo bolide tradizionale a un camper. I tre fenomeni riescono, riescono a ottenere l’effetto carving con modelli che non possono più carvare come prima. Lavorano di ginocchia in un modo che ha dell’incredibile. Hanno anche una reattività che non può essere allenata. O ce l’hai o non ce l’hai. Hirscher, anche quando sta per saltare e l’azione non prevede altre strade, zac… tira dentro lo sci, non si sa come, e supera la porta come una magia. 

I nostri sono bravi e lotteranno gara dopo gara, ma mentirei se dicessi che sono i favoriti. Lo siamo invece nella velocità. Che anno abbiamo fatto! In teoria irripetibile, perché vincere le 5 discese più importanti e difficili del circuito, sembra quasi un’utopia. Noi ce l’abbiamo fatta e siamo ancora in grado di poterlo fare. Certo è che deve andare proprio tutto bene, anche al di là del talento dei nostri. Scommetto su Dominik parsi, perché ha ancora margini di miglioramento dal punto di vista tecnico. Dopo aver vinto a Kitzbühel sa di poter conquistare qualsiasi tracciato. Insomma, ha un’arma in più. 
Le Olimpiadi? Dai, aspetta un attimo, poi ti dirò sogni, speranze e certezze…

Dalle 16.30, Ivana Vaccari, sostenuta da Arianna Secondini e da hanno gestito un’ora di diretta su rai Sport nello stand allestito dinnanzi all’ingresso del castello. I nostri big c’erano tutti e ovviamente anche il nostro Flavio Roda, felive e soddisfatto per un’azione che è piaciuta tanto a tutti. prossimo appuntamento con Fisi in Tour, venerdì prossimo a Madonna di Campiglio, con la consegna delle Audi agli atleti azzurri

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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