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Beijing Discesa: Sofia Goggia e Nadia Delago strepitose, ma l’oro è di Suter

Beijing Discesa: Sofia Goggia e Nadia Delago strepitose, ma l’oro è di Suter.
Sì è vero, che peccato, ma come si fa a non impazzire di gioia per aver conquistato l’argento con Sofia Goggia e il bronzo con Nadia Delago! Basta fare rewind e si capiscono, o meglio, si ricordano, tante cose. Poi le Olimpiadi non sempre danno giustizia perché Corinne Suter non è mai stata così veloce questa stagione, ma il destino ha voluto regalarle la gioia più grande. Di certo non si può parlare di sorpresa!

Quando l’elvetica ha superato il traguardo il volto di Sofia si è spento. Perché nonostante tutto, dal primo giorno del suo arrivo a Pechino fino alla prova di ieri, era convinta di poter confermare l’oro di PyeongChang. Ma come si fa a cancellare quello che è capitato poco più di venti giorni fa!

Per noi l’argento di Sofia , conquistato con una gamba sola, è e rimane un miracolo che solo un’atleta come lei è capace di compiere. Ci sarà tempo per analizzare dove possa aver perso nei confronti di Suter.

All’ingresso del canyon era davanti a Corinne di 18 centesimi ma in quel tratto l’elvetica è riuscita a recuperarli e a guadagnarne altri 16. Questione di sci? Può essere, non è un caso che Suter usi Head che qui hanno vinto tutto! Oppure chissà, un colpo di vento? L’oro di Corinne non è certo una sorpresa: stiamo parlando della campionessa mondiale in carica e fuoriclasse di questo tipo sanno trovare stimoli incredibili negli appuntamenti che più contano.

Pazienza, quello di Sofia rimane un argento bellissimo. Così come il bronzo di Nadia Delago che ha sciato divinamente bene, producendo velocità ad ogni curva. Lo aveva dimostrato nelle prove e lo ha confermato in gara perché ormai Nadia è entrata definitivamente entrata nell’elite della specialità. E firma questa certezza col primo podio in carriera nella gara più importante. Questa ragazza ci regalerà un’infinità di altre soddisfazioni, non c’è alcun dubbio!

Conterà poco, ma dopo le prove Elena Curtoni forse non pensava di andare così bene nel giorno delle medaglie. E per un quarto d’ora ci ha anche sperato. È partita per prima, si è piazzata nel leader corner e non si è più mossa da lì fino all’arrivo di Nadia Delago.

La valtellinese è stata una bomba atomica nella seconda parte di pista, dopo aver commesso un errore piuttosto grave nel difficile passaggio della prima patte. Ma poi ha azzeccato tutte le linee portandosi dietro una velocità impressionante, sopra i 130 km/h. È stata bravissima a trovare diverse soluzioni rispetto alle prove dove non aveva brillato. Superato il traguardo non sembrava così soddisfatta, poi però, quando ha visto Flury, Haehlen, Ledecka e Mowinckel e Siebenhofer finirle dietro un pensierino alla medaglia ha iniziato a farla.

Questo pensiero poi si è trasformato in un primo brividino alla schiena quando anche Puchner, sempre molto veloce, finiva alle sue spalle di 58/100. Ha cominciato a rendersi conto che era riuscita a infilarsi nel canyon, parte conclusiva, con una velocità elevatissima. Poi però è piombata sul traguardo Nadia con un vantaggio di 43/100 e allora qualche dubbio ha iniziato ad assalirla. E via via anche Goggia, Suter e Weidle, davanti a lei.

Deludente Lara Gut Behrami che secondo noi è stata fermata più di altre dal vento, perché vederla al 16esimo posto, senza particolari errori, non è normale. Nicol Delago è l’Azzurra più felice di tutte, anche di più di Nadia. È undicesima ma probabilmente sapeva di non essere da medaglia.

Vedere però sua sorella sul podio è qualcosa di incredibile per lei. Tra gioie e dolori, l’atleta più calma di tutte è Corinne Suter, un sorrisino, niente di più, quasi fosse in imbarazzo per aver conquistato il metallo più prezioso.

Insomma tre velociste Azzurre nelle prime cinque posizioni non lasciano adito ad alcun dubbio. L’Italjet al femminile è la squadra migliore. Purtroppo manca l’oro e un po’ di rammarico per Sofia c’è. Quando realizzerà con più freddezza quello che ha fatto oggi, probabilmente riuscirà a godersi un po’ di più questa incredibile medaglia,    Beijing Discesa Sofia Goggia Beijing Discesa Sofia Goggia

LA CLASSIFICA

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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