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Biathlon: Ormai le Azzurre non si accontentano più

Potremmo anche dire: incontentabili. Avere tre atlete nelle prime sette in Coppa del Mondo non capita proprio tutti i giorni ma ormai abbiamo il palato fino e quando il podio non è pieno sembra che la gara non abbia regalato grandi soddisfazioni. Non è così, in una disciplina terribile, dove tutto cambia nel giro di pochi secondi, continuare ad essere al vertice è segno di grande qualità. Per Doro si tratta del venticinquesimo podio individuale della carriera in Coppa del mondo arrivato con il terzo posto nella pursuit di Hochfilzen il che consente a Dorothea Wierer di mantenere il pettorale di leader della classifica generale con 252 punti contro i 245 di Kaisa Makarainen, ma soprattutto di allungare a quattro i podi consecutivi della stagione in cinque porve disputate. Il tutto nonostante una giornata non particolarmente felice al poligono, con quattro errori che avrebbero potuto mettere in pericolo il podio. “Non sono soddisfatta del tiro – spiega -, però stavo benissimo sugli sci e sono riuscita sempre a recuperare lo svantaggio da chi mi precedeva. Nell’ultimo giro sono rimasta incastrata fra Fialkova e Hojnisz, ciò mi ha fatto perdere contatto nella penultima salita da Makarainen e non ho più recuperato. Chiudo le gare individuali di questa tappa con un bel bilancio, non avrei mai pensato di essere in testa dopo cinque gare, ma alla fine bisogna rimanere concentrati e non distrarsi. C’è ancora una tappa prima di Natale, a Nove Mesto se rimangono queste condizioni con neve dura a me piace, vedremo cosa succederà. Il podio numero 25 della carriera? E’ un punto di partenza, sono felice di quanto fatto sinora ma il meglio spero debba ancora arrivare“.

Sorride pure Federica Sanfilippo, mai così bene su questa distanza: “Sugli sci al momento la mia forma è buona e avevo un buon trenino in gara – dice -, tuttavia ho fatto il mio ritmo per lavorare bene al poligono. Come sensazioni stavo bene anche a Pokljuka, sono partita un po’ male nella staffetta singola perchè ero un po’ tesa e poi avevo qualche problema al tiro, che sono riuscita a sistemare in questi giorni, sono stata capace di mettere in gara quanto faccio in allenamento. E’ il miglior piazzamento in una pursuit, format che fatico a digerire, ma magari adesso magari comincia a piacermi….. Ora ci tocca la staffetta che ha le sue regole ed essendo una gara a squadre deve assoluntamente filare tutto bene, anche alle compagne. A Nove Mesto il prossimo obietivo sarà quello di continuare su questa strada“.

Un pizzico di delusione invece per Lisa Vittozzi, partita con il chiaro intento di puntare al podio e alla fine sesta. Si consola con il fatto di essere l’unica atleta del circuito ad avere concluso le cinque gare sinora disputate sempre nelle prime sei posizioni. “Ho faticato al poligono con la respirazione – chiarisce -, e non sono in generale soddisfatta di quanto ho realizzato oggi. Eppure sono ancora sesta, devo prendere il buono da questa giornata e puntare alla rivincita negli appuntamenti di Nove Mesto“.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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