Dominik Windisch non sta nella pelle. La medaglia di bronzo nella staffetta mista delle Olimpiadi di Sochi con cui si era fatto conoscere due anni fa al mondo ha finalmente avuto seguito in un sabato di febbraio che ha cambiato la storia della disciplina in Italia. Il ventisettenne dell’Esercito, nato e cresciuto nella tana del biathlon in Italia, ad Anterselva, analizza la sua splendida cavalcata.
“Aspettavo questa giornata da vent’anni, guardavo le gare di biathlon ad Anterselva dove abito sin da quando ero piccolissimo ed ammiravo sul podio Andreas Zingerle, il mio allenatore. Ho sempre sognato di imitarlo e stavolta ci sono riuscito, sono senza parole. I miei sci andavano veramente veloci, al poligono tutti abbiamo sbagliato un po’ ma la condizione è veramente buona, quando ho visto Rastorgujevs che rallentava e mi sembrava stanco, ho giocato le mie carte ed è andata bene. Dedico questa vittoria a tutto il nostro gruppo, Dorothea Wierer e le ragazze stanno facendo qualcosa di eccezionale, noi uomini non potevamo non contribuire a questa giornata che resterà nella storia del nostro sport. Sono partito abbastanza tranquillo perchè sapevo che con il vento era difficile, forse è stato meglio perchè così non ho pensato alla mia prestazione. Sugli sci avevo delle bombe, quando mi sono trovato davanti ho sentito un’adrenalinaincredibile e non ho più mollato. Speriamo che questa vittoria sia un punto di svolta della mia carriera. Non devo vivere sopra le nuvole, stasera festeggiamo ma domani torneremo subito coi piedi per terra “.
Da fisi.org
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