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Big Air Tignes: Flora e Miro Tabanelli ancora insieme sul gradino più alto!

Flora e Miro Tabanelli sono ancora insieme sul gradino più alto del podio. Che serata spettacolare, sotto i riflettori e la nevicata di Tignes, in Francia. La sfida finale della stagione di Coppa del Mondo di Big Air regala un trionfo ai fratelli emiliani che vincono a braccetto la propria gara. E’ il primo successo in carriera per Miro e per l’Italia nel Freeski maschile, il secondo per Flora (terzo considerando anche lo SlopeStyle) che si presentava al via già forte del successo tanto nella classifica di specialità, quanto nella generale di Freeski. Il ventenne e la diciassettenne azzurri avevano già saputo vincere a braccetto negli X Games di Aspen.

Flora Tabanelli ha voluto mettere il punto esclamativo su una stagione pazzesca. Mai scesa dal podio, da Chur a Tignes: 2 vittorie, tre secondi e un terzo posto nel Big Air, un dominio assoluto a cui va aggiunto lo storico successo nello SlopeStyle di Stoneham che l’ha lanciata ancor più verso il trionfo nella classifica generale.

Anche nell’atto finale di Tignes, la diciassettenne emiliana è stata semplicemente enorme: 92,75 nella prima run, addirittura 95 nella seconda. Sono 187,75 i punti finali che le hanno permesso di superare la padrona e beniamina di casa Tess Ledeux (181,25), caduta pesantemente nella terza run proprio per cercare di superare l’azzurra. Terza è la finlandese Anni Karava con 175,25 punti che completa il podio, con la statunitense Rell Harwood quarta (174,25).

“E’ stata una gara fantastica, mi auguro e spero che Tess Ledeux stia bene: credo che questa giornata concluda al meglio la stagione di Coppa del Mondo”.

La stagione del Big Air si completa così con Flora vincitrice della classifica di specialità con 440 punti contro i 270 di Ledeux ed i 267 di Karava.

E poco dopo, ecco la prima storica vittoria di Miro Tabanelli: 94,75 nel primo trick, 93,50 col secondo per issarsi a quota 188,25 per mettersi tutti alle spalle, a cominciare dallo statunitense Marc Forehand (187,50) ed il neozelandese Luca Harrington (187,00) che nonostante punteggi oltre i 90 punti si sono dovuti accontentare del secondo e terzo posto.

Per l’emiliano di casa in Trentino si tratta del terzo podio in carriera, il secondo in stagione dopo il secondo posto ottenuto a Pechino in apertura di dicembre.

“Mi sembra incredibile, ho sognato tanto questo momento ed ora non trovo parole per descrivere la sensazione. Davvero pazzesco” sono state le parole dell’allievo di Valentino Mori, tecnico responsabile del team azzurro che si coccola e gusta risultati da leggenda.

Il succcesso di Tignes permette a Miro di salire al terzo posto nella classifica finale di specialità vinta da Harrington (390) sull’austriaco Matej Svancer (331) e Tabanelli (270).

Domani la tappa di Tignes si completa con la finale dello SlopeStyle ma senza i fratelli azzurri, poi l’attenzione si sposterà sui Mondiali di St. Moritz, con le qualificazioni proprio dello SlopeStyle previste tra mercoledì 19 marzo (maschile) e giovedì 20 (femminile) con la finale in programma sabato 22 marzo. Tra il 26 ed il 27 marzo si disputeranno quindi i turni preliminari del Big Air con le finali in programma il 29 marzo.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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