Gare

Cara Fisi ti scrivo…

 Carissima FEDERAZIONE, scusa il tono confidenziale ma sono più di 40 anni che ti appartengo. Sento il bisogno di farti partecipe di sentimenti che mi attraversano non rendendomi felice. Ho avuto modo di conoscere tanti Presidenti e ancor più Consiglieri Federali. Al mio inizio eri una famiglia, c’erano Angelo e la Rosetta sempre disponibili, facevano quello che volevano ma davano l’impressione di farlo per te. Ho combattuto per anni per fare il calendario Nazionale delle gare Master. Era appannaggio della segreteria e concepito in maniera clientelare; era impensabile assegnare le gare per merito dell’organizzatore o per lo sviluppo dei Master. Sono stato presente a un Consiglio Federale con i Presidenti Regionali, impegnati per diverse ore nella discussione incentrata sull’assegnazione della Finale del Tr. Regioni. In nessun momento, e a nessuno, è venuto in mente di valutare chi l’avrebbe organizzata meglio; il problema era cosa si sarebbe avuto in cambio! Abbandoniamo i ricordi e veniamo al presente. Un’altra piccola premessa però la devo fare: sbaglia chi ritiene che il fenomeno Master sia stato frutto del momento: è stata la vicinanza dei dirigenti agli atleti, il continuo ascolto di tutto e di tutti che ha portato ai numeri che hai visto. Non aiutava vedersi calare dall’alto un Presidente che non sapeva niente del nostro settore, e che avrebbe dovuto rappresentarci. Per la verità la maggior parte di loro presenziava, se poteva, alla riunione annuale, poi si defilava lasciandoci arrangiare come potevamo. Al contrario ci fu anche il Presidente che decise dei Mondiali senza nemmeno interpellare la Commissione: quella era una scelta troppo importante per lasciarla «alla truppa». Ho il massimo rispetto per il Presidente e gli organi Federali, rilevo lo sforzo e l’impegno per le Squadre Nazionali, non ho competenze specifiche per pensare che si possa «fare meglio». La stonatura la rilevo in quella che in questo momento mi sembra una contraddizione: c’è la ricerca dei tesserati FISI, con un obiettivo da raggiungere! Noi Master ci tesseriamo: forse avremmo diritto a qualche riguardo. I presenti nella lista base dello sci alpino con oltre trent’anni, dal 2005 a oggi sono calati di 1779 unità ma sono ancora 5160 tessere. Chiudo la premessa e passo alle lamentazioni: sono anni che la base, inascoltata, chiede armonizzazione nelle gare, adeguamento ai tempi e limitazione agli spostamenti. Hai messo l’aggiornamento dei punti FISI a metà stagione, senza prenderti la briga di controllare che in certe specialità avevamo le gare solo alla fine dell’anno agonistico. Hai creato il Gruppo D per simmetria: se gli uomini erano divisi in due, lo dovevano essere anche le donne!!! A nessuno di Voi è venuto in mente di chiedere a Giorgio Bonitti (CED) quante esse fossero, la risposta «18» sarebbe arrivata subito e forse sarebbe stata chiarificatrice. Perché nell’era di internet, con la possibilità di ascoltare tutto, cogliere le migliori idee e sviscerare a fondo un’iniziativa, si dispone (leggi «dispotico») di noi, del nostro tempo, dei nostri soldi? Con il risultato di allontanarci da te, mia cara FISI, cercando altre realtà come rifugio per le nostre velleità? Quello che ha colmato il vaso è stata la decisione di creare la «LISTA PUNTI FISI MASTER». Sono anni che anche da queste pagine scriviamo della necessità di cercare di rallentare la fuga dalla FISI dopo la categoria Giovani. Non si riesce a far capire che se tra i venti e trent’anni non c’è niente ci si rifugia in altri sport. Se una Società che organizza una gara Master (dai trenta in poi) vuole aprire a quei pochi senior dai ventuno ai ventinove, deve pagare un doppio cronometraggio e altre formalità. L’attività senior, tranne alcuni fortunati Comitati Regionali, è completamente sparita da talmente tanti anni che i B hanno superato gli A. L’inserimento dei Master in un «ghetto» avrebbe come risultato finale la fine del movimento. Se la tua politica fosse rivolta solo a Olimpiadi e Mondiali sarebbe tutto OK ma, allora non cerchiamo «le tessere», non è coerente. Prima di scriverti ho mandato a Daniele Bernardi, Master Trentino molto impegnato, la richiesta di un suo parere sull’argomento «Lista Master», Daniele ha inoltrato l’argomento sul Web dando vita a un esauriente dibattito. Dopo dieci giorni ogni aspetto era chiaro: i molti partecipanti, hanno analizzato il quesito con competenza e disinteresse, stimolati soltanto dall’amore per il nostro sport. A questo punto ti farò una domanda: perché FEDERAZIONE quest’amore non lo ricambi?

Tuo Enrico Ravaschio


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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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