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CdM Kitzbuehel: il bis di Cuche

La pista Streif di Kitzbuehel può essere definita il tempio dello sci. Quando si apre il cancelletto inizia la picchiata che porta gli atleti alla velocità di 60 chilometri all’ora dopo neanche 3 secondi. La velocità però non è tutto. Sulla Streif sono fondamentali conduzione e linee. Sul cronometro si sono visti passare atleti con grandi velocità che però hanno perso linee ideali andando a flirtare con gli striscioni. Un passaggio fondamentale è stata la lunga curva a destra che portava alla stradina dove era necessaria una velocità che permettesse di lasciare correre gli sci per quasi 20 secondi di scarsa pendenza. Il salto finale è stato decisamente limato, a discapito dello spettacolo, per questioni di sicurezza dopo l’incidente occorso lo scorso anno a Daniel Albrecht nella prova cronometrata.
Didier Cuche ha bissato la vittoria di ieri mostrando grande determinazione, una grossa carica e molto talento. Nella curva d’imbocco alla stradina lo svizzero è andato a recuperare la linea ideale dando angolazione con le anche, pratica che oramai si vede raramente a causa della sciacratura degli sci che fa predilire l’inclinazione. Cuche conquista così altri 100 punti che lo portano a ridosso del secondo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo. Lo sloveno Andrej Sporn ha disputato una gara pressoché perfetta giungendo secondo mentre l’italiano Werner Heel si è classificato terzo con una gara fantastica dove precisione e scorrevolezza gli hanno fatto conquistare il terzo podio stagionale. Erano cinque gare che gli azzurri non salivano sul podio e Hell si è andato a riprendere quanto la sorte gli aveva tolto a Wengen dove era giunto quarto per un solo centesimo. Buona prestazione di Stefan Thanei al 21° posto che, con la sua prova, insinua qualche pensiero in Claudio Ravetto, direttore tecnico degli azzurri. Mentre Hell, Staudacher e  Fill sono già certi di un posto a Vancouver ora forse si riaprirà la lotta per il posto disponibile che pareva già destinato a Innerhofer, oggi penalizzato da un grave errore nella parte alta. Domani lo slalom chiuderà la tre giorni.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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