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CdM Soelden: podio per Denise

 Il risultato della prima manche ci aveva fatto sperare in un trionfo d’altri tempi, con Denise Karbon prima davanti a Manuela Moelgg e Poutiainen lontana a più di 70 centesimi. Poi una valanga di azzurre nelle trenta: Gianesini, Brignone, Alfieri, Merighetti, Nella seconda prova si è purtroppo registrato un calo di tensione. la classica paura di non farcela o di strafare. Denise Karbon si è arresa nella seconda parte, quella in falso piano, dopo aver incrementato il vantaggio sul muro davvero impegnativo. Su quel pianoro ha lasciato briciole di centesimi fino a terminare alle spalle della finlandese Tanja Poutiainen, prima a un solo centesimo di vantaggio sull’austriaca Katrin Zettel, vincitrice dell’ouverture dello scorso anno. Manuela Moelgg invece, dopo un avvio pimpante, si è arresa all’ingresso del ripido. Un errore evitabile, ma carissimo. Forse l’azzurra che ha dimostrato più grinta e determinazione è stata Camilla Alfieri che ha recuperato tantissime posizioni fino a concludere al decimo posto. Soltanto nona la detentrice della Coppa del Mondo Lindsey Vonn, che non è mai entrata in gioco dimostrando un netto ritardo di preparazione. Le altre azzurre: Giulia Gianesini 20°, Federica Brignone 21°. E’ invece uscita Daniela Merighetti. Infine, brutto incidente per l’austriaca Nicole Hosp, che in seguito a una caduta è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Innsbrouk dove le è stata riscontrata la rottura del legamento crociato destro. Questo significa che per la campionessa austrica,, divenuta la numero uno dopo la’addio alle gare della Goetschl, che la stagione è finita già.
Domani tocca agli uomini. occhi puntati su Manfred Moelgg e Max Blardone. Ecco le dichiarazioni della vigilia dei ragazzi allenati da Matteo Guadagnini.

Max Blardone: "Ritrovo il gruppo dopo un’estate diversa dal solito, ho voglia di iniziare. Soelden è una pista difficile sulla quale bisogna semrpe andare all’attacco, finora sono stato l’unico italiano ad andare sul podio ma spero che qualòche altro mio collega riesca nell’impresa".  

Manfred Moelgg: "Sono molto sereno, dicono che sto sciando bene ma Soelden  sempre una gara particolare: Slalom o gigante per me non fa differenza, durante l’estate mi sono allenato con i velocisti per migliorare sui tratti piani che negli ultimi anni mi sono costati tanto. In gigante sono uscito dai quindici, voglio rientrarvi al piu presto. Riparto con materiali che conosco molto bene e che mi hanno dato subito sicurezza".  

Christoph Innerhofer. "Ho seguito un programma di allenamento sinmile a quello dell’anno scorso, se è servito l’allenamento lo vedremo domenica. Ho un buon numero di partenza, vorrei finire la gara in buona posizione. In slalom ho fatto meno pali dell’anno scorso, ma quest’anno voglio fare bene anche nelle supercombinate, la stagione passata mi sono lasciato sfuggire buone occasioni".

Davide Simoncelli: "Le cose finora sono andate bene, ma l’allenamento è una cosa e la gara un’altra. Ho finito a marzo con gravissimi problemi, pensavo solo a scendere e non a correre. Mi sono curato, adesso la schiena mi permette di concentrarmi sulla tecnica e preparare i materiali, sono convinto di avere ritrovato l’equilibrio".

Alexander Ploner: "Ho passato un’estate particolare, mi sono sposato e per questo motivo non sono andato in Sudamerica. Però il cronometro mi dice che sto andando abbastanza bene, spero di confermarmi". 

Alberto Schieppati: "Mi sento nettamente meglio fisicamente rispetto alla scorsa stagione, e come gruppo abbiamo lavorato nettamente meglio. Nel 2008 fui il migliore della squadra a Soelden, penso che quest’anno possiamo entrare in cinque nei quindici".  

Michael Gufler: "Mi sono allenato col Gruppo Sportivo Carabinieri, mi sono confrontato solamente con Schieppati e non ho punti di riferimento sulla mia condizione, smanio dalla voglia di scattare dal cancelletto".

Werner Heel: "Voglio provarci anche in gigante, dove posso partire dopo i 30. Quindi abbiamo deciso di sfruttare l’occasione ma non vuol dire che abbandonerò discesa e supergigante".   

Antonio Fantino: "Provo tanta emozione per un’esperienza eccezionale, devo scoprire un mondo nuovo e imparare il più in fretta possibile".

Chiude il tecnico della specialità Matteo Guadagnini. "Negli ultimi anni gli infortuni e qualche problema di materiali non ci hanno agevolato. Stiamo ritrovando il gruppo, per questo motivo sono fiducioso e credo che i ragazzi torneranno ad andare forte entro breve tempo".

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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