In Val d’Isere oggi è il giorno dello slalom, degli "schivaporte" come li chiamano i velocisti. Il tracciato è insidioso e deve prevalere il ragionamento all’entusiasmo. L’hanno pagata cara Grange e Lizeroux, il primo out e il secondo in fondo ma a quasi 10 secodni. I due francesi, così come lo svedese Myhrer, hanno sbagliato in alto, alla quarta porta. I francesi fuori mentre lo svedese è rimasto concentrato e ritrovando il ritmo è arrivato in fondo bene. Lo svizzero Silvan Zurbriggen è sceso con il pettorale 1 e ha subito fatto registrare non solo il tempo di rifermimento bensì quello da battere. Lo ha superato Manfred Moelgg che ha sciato in modo perfetto. Preciso nella parte alta, sempre con il ritmo giusto, e strepitoso in basso. E’ in testa con i primi dieci atleti in meno di 7 decimi. Tra questi c’è Christian Deville che, sceso con il pettorale 21, è sesto dopo aver fatto registrare il miglior secondo intermedio. Una piccola incertezza gli è costata qualche decimo ma sarà meritatamente uno dei protagonisti nella seconda manche. Chi non ne farà parte sarà invece la medaglia d’oro di Vancouver. Razzoli stava sciando splendidamente. Sicuro e stretto sui pali. Ottimo nel cambio di pendenza, aveva il miglior tempo ai due intermedi e poi l’inforcata. Fuori. Peccato. "Meglio di così era dura fare, sono stato sempre a tempo e facevo velocità. Sotto avrei potuto spingere di più ma ho inforcato senza neanche rendermene conto. Il risultato sarebbe stato utile però su questa pista, che è una delle più difficili, ho avuto la conferma che posso stare davanti" ha dichiarato il Razzo al parterre. Molte comunque le sorprese e le uscite di lusso.
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