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Chicco: “In pochi ci credevano, ma questo è il miglio Pellegrino di sempre”

Chicco: “In pochi ci credevano, ma questo è il miglio Pellegrino di sempre”.
Le parole di Federico Pellegrino dopo lo spettacolare argento nella sprint in tecnica libera ai Giochi Olimpici di Pechino 2022:

“Otto anni fa a Sochi è stato un sogno, ma mi ha fatto capire che non era abbastanza il mio modo di allenarsi e di vivere.

Quell’esperienza ha fatto scattare qualcosa nella mia testa che mi ha fatto diventare il più professionista possibile, più professionale possibile con i risultati che sono arrivati.

Però il sogno era sempre al 2022. Un sogno che si è trasformato in obiettivo, che, come ho sempre detto, era arrivare qui e dimostrare il mio meglio.

E che il mio meglio qui, anche oggi così come tante altre volte abbia voluto dire medaglia olimpica è qualcosa d’incredibile.

L’ultimo anno è stato difficilissimo, a livello mentale e al livello di pressione che io stesso mi son messo sulle spalle.

Ho fatto una scelta azzardata, che solo in questo momento può essere giustificata e mi rende orgoglioso del fatto che da un’idea, un’attitudine insita dentro di me, sia arrivato un altro grande risultato.

Oggi tatticamente, tecnicamente ero il miglior Pellegrino e son veramente felice.

Sono un vincente, quindi appena passata l’emozione mi son messo a pensare come avrei potuto battere Klaebo, perché oggi non era imbattibile.

Non è stato il migliore delle volte in cui l’ho incontrato anche se lui è il migliore. Sono estremamente soddisfatto, provo un senso di appagamento incredibile.

Come quattro anni fa, in pochissimi ci credevano e anche adesso, per come è iniziata la stagione, l’anno scorso ok le vittorie, ma senza i norvegesi non era scontato pensare di arrivare qui a medaglia.

Beijing Olimpic Winter Games 2022 –
Zhangjiakou National Cross Country Center – Sprint Free – Federico Pellegrino (ITA)
08/02/2022 Photo: Gio Auletta/Pentaphoto

Così è stato, in parte grazie al mio modo di lavorare ma in gran parte grazie alle persone che vivono e lavorano con me.

A cominciare da mia moglie Greta (Laurent ndr), passando per i tecnici che ci hanno seguito quest’estate, il mio compagno di allenamenti De Fabiani, lo skimen e il mio fisioterapista.

Continuo a pensare che l’esperienza con i russi sia stata, a livello lavorativo, la più interessante della mia carriera. Ed è un approccio totalmente diverso e che appunto rimpiango di non averlo provato.

Ho apprezzato il mio lavoro del 2014-2018 in cui h dato tanto, non era più possibile continuare così perché avevo dato tanto e abbiamo reimpostato tutto modificando alcune cose.

Non è andato a buon fine il piano A e doversi ritrovare dopo il terzo anno a ricominciare non è stato facile ma ho avuto la fortuna e l’intelligenza di scegliere bene le mani nelle quali mettermi per dimostrare il meglio di me”. Chicco: “In pochi ci credevano

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi.

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