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Come scegliere lo scarpone per un giovane atleta

E’ importante scegliere molto scrupolosamente gli scarponi da sci. Lo scarpone, di tutti i materiali che compongono l’attrezzatura, sia quello più importante e questa opinione è fortemente condivisa a livello globale. 

La sensibilità e il feeling che si crea con lo sci e con la neve derivano dalla precisione dello scarpone, dalla forma, dalla calzata, dall’aderenza dello scafo e della scarpetta a tutto il piede. Lo scarpone deve essere come un guanto che aderisce alla mano, la trasmissione di ogni impulso deve essere perfetta senza dispersioni.  Il piede è un fortissimo recettore di impulsi, dal piede, intelligente, partono messaggi che arrivano al cervello e il cervello fa partire impulsi che arrivano ai muscoli e muovono il corpo . Il piede recepisce ogni movimento dello scarpone, dello sci, del terreno ….Il piede intelligente sente cosa succede SOTTO e fa muovere SOPRA ..  Ci sono piedi un po’ più “Intelligenti” altri magari un poco meno,… ma una cosa è certa ….. tanto più la scarpa  è scelta bene e più probabilità ci sono che la macchina SCIATORE si muova CONSAPEVOLE di quello che succede..

Il piede come ogni parte del nostro corpo va educato, particolare attenzione va quindi data alla camminata in modo che sia la conseguenza di giusti appoggi del piede che devono essere quindi oggetto di attenta analisi  scheletrica e posturale. Si può concludere questo inizio-discorso con una domanda: come può uno sci andare a destra se il piede che lo comanda punta sempre a sinistra?? 

Cosa e Come scegliere ….

Quando il giovane sciatore è cresciuto ed ha già un fisico formato, il modello di riferimento  è il modello TOP, da gara, che ogni azienda ha in produzione. La scarpa da gara c’è sia da adulto che da bambino. Questi scarponi hanno la caratteristica di essere abbastanza stretti per permettere di avere la sensibilità e l’immediatezza di cui parlavo prima . Solitamente non hanno un ottimo comfort, ma dopo un lavoro accurato e personalizzato di mani esperte, anche il comfort diventa buono. Giova sempre essere detto e ribadito  che uno sciatore non deve avere male ai piedi e al minimo contatto o dolorino bisogna impegnarsi a sistemarli e “fresarli”.  Lo scafo può essere  di una misura poco più grande del piede, con la scarpetta lo spazio interno è completamente riempito. Il tallone si appoggia dietro e l’alluce si appoggia davanti … lo spazio che rimane è minimo … 0,5 cm!  . Se c’è questa precisione difficilmente si lamenta male ai piedi.  La cosa importante da sapere è che lo scafo ha una forma che fa alloggiare il piede. Tanto più la misura è giusta, tanto più gli spazi coincidono (es: il malleolo e il collo del piede). Se invece lo scarpone è grande e il piede è piccolo gli spazi non coincidono e gli scarponi fanno male, e, oltre che a non fornire la precisione e sensibilità … il piede è sordo , ma non perché è sordo , ma perché lo diventa in quanto lo scarpone è grande! Questa situazione crea anche una maggior probabilità di infortuni .

A tutti i ragionamenti sulla misura seguono i ragionamenti sulle caratteristiche della scarpa che sono:                
1 Durezza
2 Inclinazione suola
3 Inclinazione gambetto 

Durezza:  negli ultimi anni con l’avvento degli sci sciancrati le durezze delle plastiche degli scarponi si sono molto ridotte. Quindi la scarpa deve essere morbida ma nello stesso tempo reattiva. Per chi ad esempio pesa quasi 90 chili e usa una plastica media, 150 di flex. Nei mesi freddi è perfetta, mentre nei mesi più caldi servirebbe un flex 170. 

Le durezze o FLEX partono da 60 poi si passa a 70-90-110-130-150-170   I bambini di 25-30 kg usano flex 60-70 circa , quelli di 40-50 kg usano 90-110  vero i 55-60 kg 130 …. poi si sale … 

Inclinazioni (suola e gambetto):  Qualcuno in SLALOM e GIGANTE usa una scarpa che ha la suola inclinata di 1 grado all’esterno e il gambetto inclinato di 1 grado all’esterno. In super  tenderebbe ad usare un’altra scarpa che è 0 di suola e 0,5 all’esterno  il gambetto.

Gli scarponi hanno una inclinazione standard che di solito è di 0 gradi la suola dello scafo e 1 grado il gambetto. 

Durata della scarpa : Sarebbe auspicabile che le scarpe venissero cambiate ogni anno perché le suole si consumano e le plastiche perdono di reattività presupposti essenziali per le performance. E’ ugualmente importante anche avere una scarpetta nuova che fasci bene il piede e permetta al piede di stare fermo. 

Bene! Dopo questa piccola dissertazione sulle scarpe degli sciatori e , specialmente, su quelle dei ragazzi, va detto che  naturalmente ci sono anche altre priorità. A volte una scarpa super perfetta e performante non è fondamentale perché c’è ancora molto lavoro tecnico da fare, ma è un po’ il gatto che si morde la coda ….. se non ho una scarpa performante il miglioramento tecnico è molto rallentato .. e il rischio fisico aumenta.  Investire sullo scarpone è una necessità …. !!!!

Piccola nomenclatura sullo scarpone:

  • Scafo: parte inferiore dello scarpone che si fissa allo sci
  • Gambetto (o gambaletto): parte superiore che è incernierata e fissata sullo scafo
  • Ganci: sono i dispostivi che permettono di serrare + o – energicamente il piede all’interno dello scarpone (a volte in casi estremi possono essere spostati: per es. polpacci magri o grandi). Possono essere modificati a volte se troppo vicini alla neve
  • Strap: determinano una ulteriore chiusura dello scarpone attraverso la maggior adesione della linguetta alla tibia
  • Sottopiede o Zeppa: è la parte (spesso)  rimovibile incastrata all’interno dello scafo al di sotto della  scarpetta
  • Scarpetta: è la parte che rende calzabile lo scarpone e può essere più o meno sottile a seconda dei modelli; è estraibile e dotata di un sottopiede interno che può essere pure rimovibile o sostituibile con altri anatomicamente preformati se e quando necessario)
  • Flex index: indice di durezza dello scarpone; va da 60 per i bambini fino a 170 (hard) per gli adulti come spiegato bene sopra
  • Bugnatura: modellazione dello scarpone per poter garantire quelle caratteristiche anatomiche personali che non compromettano la funzionalità del piede e non si provochi dolore: essa può determinare un allungamento vero e proprio della punta, ovvero un allargamento in determinati punti anche diversi tra i due scarponi a seconda delle necessità anatomiche
  • Fresatura: corrisponde alla bugnatura ma in forma più leggera, quando con pochi limitati lavori un piede, già di per sé regolare, trova un alloggio già perfetto solo da migliorare per non incorrere in inutili quanto fastidiosi dolori.
  • Inclinazione: è l’angolo che si crea tra l’asse teorico verticale e la linea mediana di scafo e gambetto, guardando lo scarpone da dietro e prendendo come riferimento la larghezza di scafo e gambetto (angolo 0° vuol dire che la suola dello scafo poggia perfettamente in piano, angolo 1° esterno/interno vuol dire che quello è l’angolo che si crea con la verticale)
  • Spessoramento: in casi di continui cambi di regolamento delle norme internazionali che regolano l’agonismo,  è possibile che sulla suola dello scarpone vengano applicati degli spessori di spessore variabile (da 1 a 7 mm) per sfruttare la miglior performance che lo scarpone è in grado di dare. Tale applicazione non deve però portare lo scarpone al di fuori delle norme DIN che regolamentano la sicurezza del fissaggio dello scarpone all’attacco.
  • Suola: è la parte dello scafo che poggia sullo sci e che ha il maggior consumo quando ci si sposta  camminando; è particolarmente importante la necessità che venga conservata al meglio perché deve garantire la sicurezza nell’aggancio degli attacchi
  • Cat – Trac: è il dispositivo che calzato sempre sopra la suola consente di non consumare le suole  stesse e/o gli spessori dello scarpone garantendo la sicurezza, costa circa € 35,00

Battista Tomasoni (Direttore Tecnico categorie Children e Pulcini sci club UBI><Banca Goggi)

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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