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Coppa Europa ad Ahrntal: Tite Sola ritrova podio e sorriso: 3a nel giorno della Höpli

Beatrice Sola torna sul podio di Coppa Europa e lo fa nel modo più significativo: con una seconda manche d’attacco, la migliore di tutte, che la proietta fino al terzo posto finale. Un risultato che pesa, perché arriva rimontando, perché nasce dalla sciata e non dall’aritmetica, e perché restituisce centralità a una specialità che chiede continuità mentale prima ancora che tecnica.

Dopo una prima manche prudente, chiusa lontano dalle posizioni che contano, l’azzurra cambia registro nella seconda. Parte con l’idea chiara: alzare il ritmo, accorciare le linee, non lasciare nulla sul piano. Il cronometro le dà ragione: miglior tempo di manche, recupero netto e podio conquistato per 19 centesimi dalla vetta, in una gara rimasta compressa fino all’ultimo intermedio.

Davanti a tutte vince la svizzera Aline Höpli, solida in entrambe le manche e capace di gestire la pressione, mentre il secondo posto va all’austriaca Natalie Falch, anche lei molto efficace nella parte finale. Ma il dato tecnico che resta è proprio quello di Sola: nella seconda manche nessuna è stata più veloce.

Per l’Italia è una giornata positiva anche oltre il podio. Giulia Valleriani chiude quarta, a pochi decimi dalle prime, confermando solidità e presenza costante nelle zone alte della classifica. Alice Pazzaglia è quinta ex aequo, mentre Ambra Pomare entra nelle undici con una prova ordinata. Più indietro, ma dentro la gara, anche le altre azzurre, in una classifica lunga e selettiva, dove ogni errore si paga.

Il terzo posto di Beatrice Sola vale però più della posizione. È un segnale tecnico e mentale: la capacità di cambiare passo, di prendersi rischi calcolati, di trasformare una prima manche interlocutoria in una seconda da protagonista. In Coppa Europa, spesso, è da qui che passano le carriere: non dal giorno perfetto, ma da quello in cui sai costruirti la gara. E questa, per Sola, è una di quelle gare che restano.

La classifica dello slalom

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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