La Deborah Compagnoni si è svegliata con il rumore delle lance da neve ancora in funzione e il segno compatto del lavoro notturno. Le temperature, finalmente scese sotto lo zero, hanno dato forma a un fondo solido, già pronto a sostenere il peso di una settimana intensa. La luce del mattino ha restituito una pista tirata, uniforme, con quella grana compatta che Santa Caterina sa costruire quando la tecnologia incontra il freddo della notte.
Su questo terreno prenderà il via la tappa di Coppa Europa, ma il programma ha già trovato un primo aggiustamento.
La riunione tra FIS e Technic Ski ha portato a una scelta di buon senso:
rinviare il superG d’apertura a mercoledì 10 dicembre e dedicare la giornata di domani a un allenamento collettivo per tutte le squadre. Una decisione semplice nella forma, importante nella sostanza. Le previsioni parlano di giornate miti e soleggiate; meglio concedere alla pista un giorno in più per assestarsi e agli atleti uno spazio utile per entrare in confidenza con le variazioni della Compagnoni.
La neve programmata, lavorata nelle scorse ore dagli uomini di Santa Caterina Impianti, ha bisogno di essere respirata, compressa, letta. Una sessione di prove diventa così parte del processo, non un accessorio. E la prima gara, spostata di ventiquattro ore, non perde mordente: guadagna stabilità. Giovedì 11 dicembre si terrà l’unica prova ufficiale in vista delle due discese, ancora confermate per venerdì 12 e sabato 13. Un equilibrio delicato: lasciare che la montagna si assesti senza sacrificare il ritmo della competizione.
Il parterre internazionale che sta arrivando in Valtellina aumenterà la qualità della settimana: i migliori velocisti della Coppa Europa, ma anche chi ha appena affrontato la trasferta americana tra Copper Mountain e Beaver Creek. Gli atleti stanno atterrando in queste ore, e il cambio di programma permette di rientrare dai fusi orari senza trasformare la gara in un’operazione estrema.
La memoria della scorsa stagione aggiunge peso all’attesa. L’Austria aveva dominato: Felix Hacker – presente anche quest’anno – si era preso entrambe le discese, mentre Vincent Wieser aveva firmato il superG. L’Italia, però, aveva saputo rispondere con tre podi in tre gare: Max Perathoner, Nicolò Molteni e Benjamin Alliod avevano lasciato un segno netto sulla Compagnoni. È un terreno che si ricorda di loro e che ha sempre restituito qualcosa agli azzurri che sanno interpretarlo.
Lo spirito della settimana lo riassume bene Maurilio Alessi, direttore di gara, quando spiega che la modifica del programma è una scelta di serenità, non di necessità. «Avremo una settimana di bel tempo, quindi non siamo costretti a comprimere il calendario. FIS ci ha proposto questa piccola variazione, anche perché diversi atleti stanno arrivando ora dagli Stati Uniti. Nessun problema per noi: abbiamo rimodulato le prime giornate, eliminando una delle due prove cronometrate». Le sue parole hanno il tono di chi conosce la pista, la neve e i ritmi necessari per costruire gare solide.
Santa Caterina, dunque, entra nella sua settimana europea con una pista preparata, una neve giovane ma già compatta, un cielo che promette luce e una programmazione più equa. Il resto lo decideranno gli sci, come sempre. E la Deborah Compagnoni, con la sua pendenza franca e la sua continuità tecnica, saprà distinguere chi è davvero pronto per il livello successivo.






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