La Aloch di Pozza di Fassa conferma la sua fama di giudice inflessibile. Lo slalom di Coppa Europa si decide sui dettagli, sulla capacità di tenere insieme due manche diverse per ritmo e tracciatura, e a spuntarla è il francese Auguste Aulnette, autore di una prova completa e soprattutto continua, chiusa in 1:46.72.
Aulnette costruisce la vittoria con una seconda manche solida, senza forzature, in cui riesce a difendere ciò che aveva messo insieme nella prima. Non firma parziali clamorosi, ma resta sempre dentro il tracciato, gestendo bene il cambio di pendenza e il tratto finale, quello che sulla Aloch spesso decide più delle prime porte.
Alle sue spalle si piazza Tommaso Saccardi, secondo a 48 centesimi, protagonista di una gara che lascia sensazioni contrastanti ma comunque positive. L’azzurro era stato il migliore nella prima manche, con una prestazione aggressiva e precisa, capace di metterlo in testa con margine. Nella seconda, però, paga una parte centrale più sporca e una gestione meno fluida del tratto finale, dove ne combina un po’ troppe e si gioca la vittoria. Il podio resta comunque un risultato di spessore su una pista che non regala nulla.
Il terzo posto va al francese Hugo Desgrippes, staccato di 51 centesimi, bravo a risalire e a sfruttare una seconda manche più pulita rispetto alla prima. Subito ai piedi del podio Tanguy Nef, quarto a 62 centesimi, uno dei più solidi sul piano tecnico nel secondo passaggio.
La gara racconta di una seconda manche selettiva, dove diversi protagonisti della prima scendono di colpi. Ne è un esempio Hans Grahl-Madsen, che dopo un buon avvio perde terreno nel tratto centrale e chiude quinto, mentre Jakob Greber scivola al sesto posto dopo aver pagato molto nella seconda discesa.
Per l’Italia, oltre al podio di Saccardi, arrivano segnali importanti in chiave di profondità. Simon Maurberger chiude decimo, autore di una seconda manche molto efficace nel finale (il secondo di giornata), mentre Alessandro Pizio è undicesimo, confermando una buona capacità di stare dentro la gara su un pendio estremamente esigente.
A punti anche Matteo Canins, diciannovesimo dopo una seconda manche complicata, e Stefano Pizzato, ventiduesimo, mentre Corrado Barbera chiude ventiquattresimo. Più indietro Edoardo Saracco, penalizzato da una prima manche difficile.
La giornata di Pozza di Fassa ribadisce il valore della Aloch come vero stadio dello slalom: una pista che obbliga a sciare, che non premia l’azzardo e che seleziona chi riesce a tenere qualità e concentrazione su due manche. Per l’Italia il bilancio è positivo: un podio, più atleti a ridosso della top ten e la conferma di una squadra competitiva e profonda nel circuito continentale.






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