L’Italia continua a prendersi la scena di questa apertura di Coppa Europa a Zinal. Dopo il clamoroso poker di ieri – quattro azzurre nelle prime quattro posizioni con la vittoria di Laura Steinmair – anche il secondo gigante si tinge di tricolore e certifica la profondità, la qualità e la maturità tecnica di un gruppo che, già a dicembre, mostra struttura da squadra vera.
Questa volta il timbro lo mette Ambra Pomaré, capace di una prova solida e matura. La cortinese costruisce il vantaggio già nella prima manche, scivolando aggressiva dove serviva e pulita nei tratti più piatti, maturando 7/100 di margine sulla statunitense Mary Bocock, 29 sull’elvetica Zehnnder e 44 su Steinmair. Nella seconda la 21ennne delle Fianne Oro, non si limita a gestire: interpreta il pendio con lucidità e porta a casa un 2:28.39 che resiste al ritorno di Alice Pazzaglia, seconda a 23 centesimi dopo una gara in crescendo.
Il podio si decide su un margine da fotografia: la tedesca Jana Fritz finisce terza in 2:28.72, lasciando il quarto posto a Sophie Mathiou, staccata di un solo centesimo ma protagonista di una seconda manche da manuale.
E poi c’è la vera forza di questo gruppo: la compattezza.
Carole Agnelli è ancora lì, settima in 2:29.19, con due manche di grande equilibrio. Laura Steinmair, splendida vincitrice della gara d’apertura, oggi chiude dodicesima, mentre Sara Allemand conferma la sua crescita con il tredicesimo posto: non male dopo il rientro dal serio infortuno della stagione scorsa. Dentro le trenta anche Tatum Bieler (24ª) e Annette Belfrond (26ª), a completare un’altra giornata dal peso specifico notevole.
Ma il risultato collettivo non arriva per caso. Dietro queste due giornate-manifesto c’è il lavoro di un team tecnico che sta riuscendo a tenere insieme programmazione, lettura delle condizioni, gestione delle atlete e qualità negli aggiustamenti gara dopo gara. Un gruppo di allenatori che conosce il valore della pazienza ma anche quello del dettaglio: e quest’anno, sin da Zinal, i dettagli stanno facendo la differenza.
Due giganti, due prove di forza. La Coppa Europa comincia con un’Italia convincente, profonda, determinata. Un’Italia che non mette in mostra solo talento, ma un sistema che funziona. E quando un sistema funziona, i risultati smettono di essere episodi e diventano un percorso. Ora il pubblico degli appassionati si aspetta il grande salto. Quello più difficile…






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