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Dada Merighetti: orgogliosa di quello che ho fatto

 Il commento di Daniela Merighetti al termine della discesa. "Forse avrei potuto affrontare l’ultima parte della pista in maniera diversa se avessi avuto modo di provarla un’altra volta e se fossi stata meglio negli ultimi giorni. Ho sfruttato bene il pettorale, ho cercato di sciare aggressiva con buoni appoggi fino all’ultima parte, quando sono entrata senza una linea perfetta e mi è costato tanto. Mi sento comunque fortunata perchè nella vita ho la possibilità di fare ciò che mi piace, mi piacerebbe avere la medaglia al collo ma purtroppo non è così. Questo piazzamento fa parte del gioco ma devo andarne comunque orgogliosa. L’altro giorno ho letto un tweet di Maze che diceva che qualcuna doveva arrivare quarta: è toccato a me, sembrava destino. Alle Olimpiadi o Mondiali ho sempre fatto brutte gare, quest’anno ho più consapevolezza nei miei mezzi, rischio forse un po’ meno rispetto agli anni scorsi".

Verena Stuffer: "E’ stata una gara senza grande errori, tranne che nel pezzo finale dove effettivamente ho lasciato qualche decimo di troppo. Adesso mi concentro sul supergigante dove posso sicuramente migliorare".

Nadia Fanchini: "Pensavo di avere fatto una prima parte buona, invece ho sbagliato tanto sul piano.Non sono in forma, non riesco ad andare bene in questa disiciplina. Ci provo sempre ma il risultato non arriva, non sempre le cose vanno bene come te le aspetti. Adesso guardiamo avanti, archiviamo quanto è successo aspettando momenti migliori. Avere un pettorale così alto non mi ha certo aiutato, ero in partenza e sentivo gli altri che festeggiavano, è stato difficile mantenere la concentrazione".  

Elena Fanchini: "Non sono per niente soddisfatta della mia prestazione, era la mia unica gara in questa Olimpiade e ci tenevo a fare un bel risultato. Ho sbagliato un po’ dappertutto, anche nelle prove non ero riuscita a trovare le linee migliori. Concludo questa mia esperienza con il dispiacere di non essere riuscita a dimostrare il mio valore". 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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