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DH F Val d”Isere: Lindsey suona la sesta

Non è cambiato nulla, se non legamenti ricostruiti, per il resto Lindsey Vonn è quella di sempre, quella che altre cinque volte abbiamo visto nella discesa della Val d’Isere trionfare come oggi. Non ce n’è, l’americana disegnare linee che manderebbero fuori pista chiunque, invece lei riesce a recuperare la traiettoria sfruttando la massima velocità guadagnata con la tattica. Vittoria numero 61 dunque, per Lindsey che si è imposta per la sesta volta nella discesa della Val d’Isere, davanti all’austriaca Elisabeth Goergl, tornata a sciare sui suoi standard, in coppia con una sempre più discesista Viktoria Rebensburg. 19/100 la differenza tra loro e Lindesy, mentre con un pizzico di rammarico, rimane a bocca asciutta Lara Gut che mai si sarebbe aspettata una discesa così positiva di Viktoria.

 

Bisogna superare altre due elvetiche Dominique Gisin e Fabienne Suter, rispettivamente quinta e sesta, prima di trovare la posizione di Tina Maze, che non ha sciato in maniera sublime, perché su una pista così mossa non è riuscita a rimanere morbida per assecondare il terreno. Ma rimane lì con le migliori e soprattutto davanti ad Anna Fenninger, che dopo l’acuto di Soelden non è più riuscita ad esprimersi sugli standard massimi dello scorso anno.
Oggi abbiamo visto finalmente una bella gara di Daniela Merighetti che non si iedentifica soltanto nell’ottimo nono posta finale a soli 68/100 dalla . Parliamo dell’approccio alla gara, dell’attacco alla pista e di una fluidità nei movimenti visibile perfettamente a occhio nudo. Si è fatta schiacciare inevitabilmente da gobbe, gobbette e compressioni, ma non si è indurita, non ha arretrato, bensì è riuscita ad ammortizzare con grande senso del movimento trasformando un probabile errore in vantaggio nei confronti del cronometro. Se questa performance è dovuta a un atteggiamento tecnico ritrovato possiamo gioire del fatto che Dada potrà ambire senza ombra di dubbio al podio, cosa che non avverrà se la sua discesa di oggi è figlia di una particolare predisposizione per questa pista. 
Abbastanza negativa, invece la prova delle altre azzurre. Paura per Sofia Goggia che ha rischoato di schiantarsi nelle reti almeno tre volte. Sembrava quasi avesse uno sci rotto, incapace di tenere o mantenersi piatto.Per fortuna non è successo nulla.

 

 

 

Results

Rank
Bib
Name
Tot. Time
1 20

 

VONN Lindsey

1:44.47
2 13

 

GOERGL Elisabeth

1:44.66
2 27

 

REBENSBURG Viktoria

1:44.66
4 16

 

GUT Lara

1:44.86
5 22

 

GISIN Dominique

1:44.93
5 10

 

SUTER Fabienne

1:44.93
7 21

 

MAZE Tina

1:44.95
8 17

 

ABDERHALDEN Marianne

1:45.08
9 6

 

MERIGHETTI Daniela

1:45.15
10 14

 

KLING Kajsa

1:45.16
11 18

 

FENNINGER Anna

1:45.20
12 19

 

WEIRATHER Tina

1:45.35
13 2

 

YURKIW Larisa

1:45.46
14 4

 

HOSP Nicole

1:45.50
15 12

 

MANCUSO Julia

1:45.85
16 32

 

PUCHNER Mirjam

1:45.88
17 29

 

JAY MARCHAND-ARVIER Marie

1:45.93
18 25

 

MCKENNIS Alice

1:45.95
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About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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