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DH Gardena: pensaci tu Nicole

Pareri contrastanti dopo le prime due prove sulla Saslong rosa, una discesa per discesiste pure. Brignone e Bassino rinunciano, si alleneranno in gigante. Fill come apripista ha fatto un secondo e 36/100 in meno della Ledecka, la più veloce fra le donne

Peter Fill per la prima volta ha sperimentato una Saslong diversa, «sicuramente spianata e più facile della nostra, meno veloce anche, ma è giusto così». Il suo tempo nella seconda delle due prove cronometrate è stato di 1’23”07, meglio di lui ha fatto il norvegese Adrian Sejersted con 1’22”34, ma per Peter fare chilometri in velocità dopo tutto il tempo perso fra un acciacco e l’altro è fondamentale. La prima discesa femminile della storia sulla Saslong avrà dunque un’apripista d’eccezione, Peter Fillappunto, e potrebbe regalare gradi soddisfazioni allo sci italiano grazie a Nicol Delago, velocissima ieri in entrambe le prove (3° e 2° tempo con 1’24”83 come miglior crono) e carica come mai dal fatto di poter correre in casa davanti si suoi cari che per motivi di lavoro quando gareggia in giro per le Alpi non riescono mai ad andare a vederla. «Sciare qui è una meraviglia, mi sono divertita tantissimo, questa è una vera discesa e anche quando finire davanti conterà davvero, cioè in gara, spero di esserci». In generale la pista, novità assoluta per il circuito femminile, èpiaciuta a tutte anche se qualche smorfietta si è vista sui visi delle atlete più tecniche, ad esempio Viktoria Rebensburg: «E’ tutta dritta, di curve ne ho viste poche e basta guardare il tabellone con i risultati per capire di che discesa si tratta: le gigantiste di sicuro faticheranno a finire davanti» ha detto la tedesca abbandonando il parterre un po’ sconsolata dopo il 32° e il 22° tempo nelle due prove. E a confermare la sua tesi arriva la decisione presa da Federica Brignone e Marta Bassino, che su consiglio dei tecnici azzurri Guadagnini e Rulfi la discesa se la guarderanno in televisione e dedicheranno la loro mattinata ad allenamenti fra le porte del gigante.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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