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DH Kitz: Paris “DOMMEnation Streif”

Ma si dai, chiamiamola Dommenation Streif, è la DH di Kitz che Dominik Paris ha conquistato! Già ancora una volta la Streif è sua, la terza in discesa, la quarta con il superG del 2015. Questa è stata forse ancora più strepitosa delle precedenti, vinta nell’ultimissimo tratto per due decimi, dopo essere stato sotto di 1 decimo all’uscita dalla stradina per poi guadagnare e andare sotto di 36/100 su Beat Feuz.

Quindi un tratto interlocutorio vissuto sotto di soli 2/100, poi sopra, poi ancora sotto… un niente. Ma è sull’ingresso dello schuss finale che ha costrutio la vittoria. Strepitoso, davvero incredibile, il numero uno assoluto. Dommenation, appunto!

Eppure Beat Feuz sembrava aver ucciso la gara con la sua discesa superlativa. La gioia italiana sarebbe stata ancora maggiore se l’austriaco Otmar Striedinger non avesse disegnato la gara della vita finendo al terzo posto con soli 37/100 di gap da Dominik, sottrraendolo a Christof Innerhofer che ormai ci aveva fatto un serio pensiero.

Il velocista di Gais era stato il migliore (nettamente) fino alla stradina, poi, si sa, la sua velocità non è quasi mai sui livelli di Domme e Feuz, per cui il vantaggio si è trasformato in ritardo che è aumentato sempre di più, anche per una strana ed eccessiva sorta di cautela nel tratto finale che ha fatto lievitale il gap fino a 93/100.

E’ stato in pericolo anche il quarto posto quando si è presentato in pista con il 42 Daniel Danklmaier che ha chiuso a 1 centesimi dal suo tempo.

Gli altri big hanno tradito le attese. Gli austriaci su tutti: Hannes Reichelt è ottavo a +1″11, Matthias Mayer nono a +1″17. Vincent Kriechmayr crediamo sia entrato in chiesa ad accendere qualche cero dal momento che ha rischiato la pelle per ben due volte ma in entrambi i casi è risucito a cavarsela.

La Norvegia orfana di Svindal (ginocchio) e di jansrud (dita mano destra) si è affidata a Aamodt Kilde e a Adrian Sejersted: quest’ultimo ha prevalso su Aleksander concludendo a +1″27. Nessun altro elvetico, Feuz a parte, si è fatto vedere dalle parti alte della classifica, nè Caviezel Roulin,  dove invece i francesi si sono ben piazzati con Clarey e Theaux.

Mentre Mattia casse ha completamente sbagliato l’ingresso alla stradina, buttando via una possibile bella gara, aveva nel nostro arco, un’altra freccia notevole, almeno, questo avevano detto le prove di ieri.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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