Gare

Dominik Paris non si batte!

La conquista della Coppa è quasi impossibile ma nella discesa di oggi Dominik Paris ha regalato un’altra pillola di saggezza tecnica da togliersi il cappello. E’ riuscito a battere forse il miglior Beut Feuz della stagione con una parte conclusiva da missile. 4 km/h in più dell’elvetico sul lunghissimo schuss finale gli hanno consentito di staccare Beut di 3 decimi dopo aver condotto la gara per briciole di centesimi. Nella seconda parte di stagione Domme è stato di gran lunga il numero uno, ma l’annullamento della discesa di Garmisch, poi cancellata qui ieri, gli ha tolto le ultime possibilità. La speranza era che oggi l’Azzurro vincesse e che Feuz non finisse così avanti. Il piano è riuscito a metà. Pazienza, questo non toglie nulla se non quella che sembra una piccola ingiustizia sportiva (in discesa 3 vittorie di Domme contro una sola di Feuz che però ha tre secondi posti e due terzi), ma la leadership di Feuz non è meritata e guadagnata sul campo. La Coppa si dà al più costante e non ha chi ha più vittorie. Noi lo sappiamo molto bene con le due coppe di specialità vinte da Peter Fill.
Tornando alla gara, gli altri top player ci hanno provato fino all’ultimo, ma la differenza tra loro e Domme e Feuz è stata netta. In realtà l’austriaco Matthias Mayer è stato in testa per tutta la gara con 4 decimi di vantaggio fino all’ultimo intertempo, poi ridotti a 13/100 e divenuti in rosso per 37/100, ovvero 12/100 più lento di Feuz. Se fosse arrivato secondo, il ritardo in Coppa di Domme nei confronti di Feuz, sarebbe stato di 60 punti, invece, a una gara dal termine sono 80. Una seconda illusione ce l’ha data l’elvetico Mario Caviezel, anche lui velocissimo nella prima parte per via del sole che ha scaldato un po’ di più la pista. Quei 9/100 di vantaggio all’ultimo intermedio se ne sono andati via con una velocità di gran lunga più bassa di tutti e si è dovuto accontentare del quarto posto, appena davanti a Vincent Kriechmayr, quinto, davanti al compagno di squadra Otmar Striedinger   Il migliore dell’armata di casa, quella norvegese, si è rivelato Kjetil Jansrud, ma è lontano all’ottavo posto, alle spalle di un ottimo Steven Nyman, settimo. Niente da fare anche per Christof Innerhofer, geniale nei tratti più tecnici, ma davvero lento in quelli di scorrevolezza. Non si scopre nulla di nuovo: 14esimo a +1″46 da Paris. Buona la gara di Matteo Marsaglia che ha chiuso a 2″02, 7 decimi dei quali persi nel tratto conclusivo, un po’ come tutti. Meglio di Matteo è stato Mattia Casse, davvero bravo, con il 35 a concludere a +1″63 in 16esima piazza. Una seconda parte di stagione, quella del velocista piemontese che ci regala un discesista recuperato e in grande crescita in virtù della prossima stagione. Niente da fare invece per Werner Heel che non è riuscito a fare il tempo che sperava nell’ultima sua gara di un’onorata carriera
Domani si rimane a Kvitfjell per il superG

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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