Alice Robinson, Sölden
Gare

E’ Alice Robinson l’antiShiffrin

La prima manche del gigante d’apertura di Sölden ha già dato un verdetto importante: è la neozelandese Alice Robinson l’antiShiffrin. Comanda l’americana Mikaela Shiffrin, ci mancherebbe ma appena a 14/100 c’è la 17enne rivelazione annunciata. Poi Federica Brignone bravissima a mangiare un po’ di ritardo alle due atlete di testa pur concludendo a 0,86 da Mikaela. Bene, è perfettamente ancora in corsa. Dovrà guardarsi le spalle da un’altra giovanissima, la slovena Meta Hrovat, quarta a +0,95 e dalla sorpresa norvegese Mina Fuerst Holtmann, quinta a 1″06. In ritardo la francese Tessa Worley che paga 1″24, ma migliore della slovacca Petra Vlhova, settima davanti alla giovane norvegese Stjernesund. Non benissimo Marta Bassino, un po’ pasticciona sul muro. Per carità, la piemontese è lì, al 13esimo posto provvisorio ma due secondi e 04 lasciano poche speranze per il podio.

Meglio di lei ha fatto Francesca Marsaglia che ha combattuto senza mai perdere il filo del… della linea, concludendo al nono posto a +1″84. Davvero brava e pimpante.

Troppi gli errori commessi da Irene Curtoni e questo giustifica l’elevato ritardo di +2″13 ma la valtellinese avrà la possibilità di riscattarsi nella seconda perché è ampiamente qualificata.
Roberta Melesi ha dimostrato un’ottima dinamicità ma un’eccessiva irruenza e una posizione spesso arretrata hanno fatto sì che commettesse un grave errore sul muro. Recuperare poi era impossibile e con un ritardo di 2″92 sarà difficile qualificarsi anche se il suo 28esimo posto resiste.
Niente da fare invece, per Roberta Midal,  Karoline Pichler e Sofia Goggia che è rimasta fupri per soli 3 centesimi.

Federica Brignone giustifica così il ritardo: “Ho sbagliato subito perché dovevo mettermi in posizione ma ho voluto dare un’altra spinta e sono inciampata. Così ho perso un po’ di velocità e ritno. Nella prima parte del muro pensavo fosse più complicato invece era più facile del previsto, quindi non sono riuscita ad aprire completamente il gas. Poi bene alla fine”.

Marta Bassino: “Sul muro non ero forte sui piedi, andavo troppo bassa, per cui dovevo continuare a lavorare perché non mollava mail il traccito. Quest’anno il lancio per il piano finale è molto più basso quindi bisogna continuare a lavorare anche perché la neve tiene bene. Peccato quel tratto tra il primo e il secondo intermedio. Ho perso lì“.

Francesca Marsaglia:Mai vista a Sölden una pista così perfetta. Mi rendevo conto di andare bene e mi chiedevo se in realtà stessi andando troppi piano. Invece, dai, è andata meglio di quanto mi aspettassi”
Ci sarà molta curiosità nella seconda manche: sarà ancora Alice Robinson l’antiShiffrin ?

Irene Curtoni: “Sono contenta anche se ci ho messo troppo a prendere il ritmo. Il ritardo non è così elevato

Roberta Melesi: devo ancora realizzare. E’ la mia prima qualifica, stupendo! Ma devo dire che spera di far meglio peché in realtà non ho sciato come so. Mi concentrerò al massimo perché partire con il due sarà una bellissima cosa. A dire la verità anche nella prima mi è sembrato di scendere con il pettorale numero uno: pista spken dida!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).