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È una Federica Brignone da urlo! L’Azzurra vince anche il secondo gigante di Tremblant

Vittoria numero 23 per l’Azzurra più vincente della storia. Federica Brignone con una seconda manche da cineteca conquista la vittoria anche nel secondo gigante di Tremblant! Eppure era solo sesta dopo la prima con un distacco di 1″22, ma la Tigre è riuscita a tirare fuori gli artigli in una gara epica. Gut-Behrami e Mikaela Shiffrin le sono dietro con Petra Vlhova, prima a metà gara, che scivola in quinta piazza superata anche da Clara Direz. Complice il tempo che è peggiorato tantissimo proprio dopo la discesa della francese, ma Federica sembrava sciasse col sole!

La seconda di Federica è stata incredibile. Sciare in quel modo praticamente al buio trapassa la logica della tecnica. Su un percorso così veloce (4 secondi in meno rispetto alla prima), affrontare in quel modo i dossi è da fuoriclasse assoluta oltre che una questione di pelo! Tagliava l’aria come il burro intuendo i tempi della curva perché non c’erano le condizioni per poterle calcolare.
Nessuna tra le top player che la precedevano è riuscita a starle vicino. Anche Marta Bassino, partita alla grande, ha dovuto difendersi da quella situazione davvero al limite, scalando in ottava posizione.  I distacchi, considerando il ritardo di Fede, sono abissali: +1″26 a Gut-Behrami, 1″56 a Shiffrin, 1″89 a Vlhova! Nemmeno la Direz è riuscita a fare meglio dell’Azzurra anche se era scesa in condizioni nettamente peggiori.

Esemplare la manche della francese Clara Direz che solo ieri aveva un pettorale superiore al 40 ma dal prossimo la vedremo vicina al 20 perché questa atleta scia troppo bene. È forse presto per dirlo ad alta voce, ma la Francia ha trovato una nuova Tessa Worley. Miglior tempo di manche e risalita fino alla quarta posizione. C’è anche da dire che la francese è stata forse l’ultima a trovare condizioni di tempo accettabile perché la situazione è andata via via a peggiorare con vento, neve e visibilità al limite della praticabilità.

Tra le atlete superate Sara Hector e Sofia Goggia che stava sciando molto bene per poi commettere una sbavatura in prossimità del piano centrale che le ha fatto perdere svariati decimi, fino a concludere in decima piazza.

È felice Elisa Platino che per la quarta volta in carriera va a punti. Il vento l’ha travolta nella zona centrale interrompendo un’azione che fino a quel momento era avvolta da una grinta incredibile. 28esima dopo la prima manche ha concluso 20esima. È riuscita a sopravanzare Roberta Melesi (21esima) che ha buttato via una grossa chance per entrare come minimo nelle prime 15. 20esima dopo la prima manche, nell’ingresso dell’ultimo muretto della run conclusiva non ha cambiato atteggiamento e si è fatta sorprendere da un o dei pochissimi angoli della manche, bruciando il vantaggio accumulato fino a quel punto.

La classifica del gigante

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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