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Emiliano Lauzi, non è medaglia ma è un’impresa!

Alla fine ci si morde un po’ i guanti ma quello che ha fatto Emiliano Lauzi ai Mondiali di Big Air ad Aspen è un’impresa perché anche se non è medaglia emerge in un impero che ancora non ci appartiene.

Già è stato bravissimo a qualificarsi ieri, nella finale di questa sera ha concluso al sesto posto, primo dei “normali”. Nel senso che battere i canadesi, i giapponesi e i norvegesi non è alla nostra portata. Non per niente l’oro finisce al collo di Mark McMorris e l’argento al connazionale Max Parrot. Dopo questo Mondiale le cose sono cambiate e possiamo dire di avere fatto un passo in avanti incredibile. Un applauso, dunque, va anche a Filippo Kratter, il nostro guru che con la direzione tecnica sta facendo un lavoro da applausi.

Per il bronzo ha prevalso il norvegese Marcus Kleveland che è riuscito a porre la tavola davanti a quella dei due giapponesi Tobita e Hamada. Poi c’è Lauzi che ha realizzato il terzo miglior salto nel terzo run, poco inferiore del primo quando aveva totalizzato 80,75. 160,75 il suo totale, contro i 179,25 di McMorris che vanta un 92,75.

Il salto migliore è stato del norvegese che è arrivato fino a 97,75, recuperando una situazione che lo vedeva a metà classifica dopo il secondo salto.

Il 26enne milanese può tornare a casa col petto gonfio di soddisfazione. Si conti che in coppa del mondo non ra andato oltre la ventesima posizione. Lascia Aspen da sesto al mondo!

Alberto Maffei, rimasto fuori per pochi punti dalla finale, chiude al 15/o posto, mentre sono 37/o e 38/o Loris Framarin ed Emil Zulian.
Anche l’oro femminile va al Canada grazie a Laurie Blouin con 177,75 punti, davanti alla neozelandese Zoi Sadowski Synnott con 176,75, e alla giapponese Miyabi Onitsuka con 174,75. Non c’erano azzurre in gara al femminile.

Sesto posto anche per Silvia Bertagna ma la veterana gardenese è già da diversi anni protagoniste delle scene. Infatti si era qualificata per l’ingresso alle finali col secondo miglior punteggio. Purtroppo poi non è riuscita a finalizzare nel migliore dei modi cedendo qualche punto di troppo nella Big Final a otto che ha concluso il torneo.

La vittoria è andata alla russa Anastasia Tatalina con 184,50 punti, davanti alla compagna di squadra Lana Prusakova, staccata di 19 punti. Medaglia di bronzo per la cinese Ailing Eileen Gu a quota 161,50.

Per Bertagna il punteggio finale è di 125,25, 59,25 punti in meno della vincitrice.

Nella gara maschile, oro per lo svedese Oliwer Magnusson con 185,25 punti, davanti al canadese Edouard Therriault con 183 punti e allo svizzero Kim Gubser con 180,75.

Nessuno degli azzurri si era qualificato per la Big Final. Il migliore è Ralph Welponer, 19/o con 86,50 punti, seguito da Leonardo Donaggi 25/o con 83,50 punti.

LA CLASSIFICA

Emiliano Lauzi non è

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).