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Emma Aicher, la ragazza che non sa scegliere!

Velocità o slalom? Emma Aicher, polivalente per istinto, non vuole decidersi. Vince in discesa, vola in superG e adora il ritmo delle porte strette. Dalla riservatezza nordica al sorriso bavarese,  il futuro parla già tedesco!


“Certo che vorrei vincere la Coppa del Mondo generale e perché no, warum nicht, anche una medaglia olimpica individuale». Benvenuta sincerità, si dirà. Peccato che queste due affermazioni, forti e per nulla sovradimensionate, siano le prime cose che Emma Aicher potrebbe dirvi, ma anche le ultime.

Taciturna, ma non timida. Riservata, ma non ermetica. Questo talento tedesco in rampa di lancio non ama parlare troppo: sta semplicemente diventando grande. E quindi è giusto avere grandi sogni, ed è altrettanto comprensibile non avere ancora dimestichezza con taccuini e telecamere.

Emma va fortissimo in slalom, ma ha vinto prima in velocità, anche se vorrebbe far bene in gigante.

La definiscono la stella di domani, eppure ha già in bacheca quattro medaglie in quattro discipline diverse ai Mondiali Junior e due medaglie di squadra fra Mondiali e Olimpiadi. La gioventù dei suoi ventidue anni appena compiuti ce l’ha stampata in volto: nello sguardo e nel sorriso di chi fa solo ciò che ama, senza calcoli e senza (voler) avvertire il peso delle aspettative di un intero Paese che, da anni, cerca una campionessa solida, vincente e polivalente. Proprio come sogna di essere Emma: «A me piacciono davvero tutte le discipline e cambiare di continuo assetto e tipo di allenamento mi rende felice e rende divertente fare questo sport come lavoro»

In azione nello slalom di Levi dove ha colto il suo primo podio giungendo terza alle spalle di Mikaela Shiffrin e Lara Colturi

Una carriera senza confini

Benvenuta, allora, la sincerità e le poche parole di questa fraeulein della Generazione Z, all rounder per destino prima ancora che per scelta. Parla svedese come la mamma, tanto inglese per aver vissuto sempre «in tour» e, da un lustro, un tedesco pieno, «ben diverso da quello che parlavamo da piccoli in casa con papà».

Nata in Svezia, cresciuta in Svizzera, poi in Austria, prima di essere arruolata oltralpe nella squadra tedesca: sentirsi a casa, per lei, è un sentimento con più indirizzi. Come sugli sci, dove ancora oggi non sa scegliere e, nel dubbio, si cimenta in tutte le discipline.

«Ho fatto più di 30 gare», conta lei.

Anche così si arriva a 98 presenze in Coppa, benché il debutto risalga a poche stagioni fa. Nelle fasi giovanili Aicher gareggia ancora per la Svezia, ma la centralità delle Alpi, con doppio passaporto, è un richiamo forte.

La Coppa Europa arriva nel 2020, il battesimo nel massimo circuito passa prima dai Mondiali 2021 – con tanto di medaglia a squadre – e poi dalla World Cup, sempre in un team parallel: «Era il giorno del mio diciottesimo compleanno, a Lech Zurs, novembre 2021», ricorda.

La doppia velocità di Emma

Il mondo si accorge di lei lo scorso anno: succede sempre quando si vince la prima gara in Coppa del Mondo. A febbraio, a Kvitfjell, in un weekend da ricordare: seconda in discesa il primo giorno e vincitrice il giorno dopo.

Con l’allenatore Andreas Puelacher

«In una stagione dove in discesa avevo fatto schi… insomma, non avevo risultati di rilievo e poi subito uscita in superG», racconta. Alti e bassi, come a marzo a La Thuile: Aicher vince il primo superG ed esce nel secondo. Intorno a lei tanta Italia: Sofia Goggia, Federica Brignone e Laura Pirovano sempre lì, ai piedi del podio. «Quanto mi piacciono l’Italia e le italiane… soprattutto se stanno dietro!», scherza.

È nata una velocista? Sarebbe riduttivo dirlo.

Già ai Mondiali di Saalbach, a febbraio, Emma ha fatto strabuzzare gli occhi: sesta in superG e in discesa, partendo con il pettorale 30. Taglia il traguardo quasi incredula, ma viene accolta dall’applauso del team: «Se avesse avuto anche solo il numero 21, parleremmo di tutt’altro risultato», disse la capitana Keira Weidle. Emma abbozza: «Chissà come sarebbe andata, ma intanto è inutile chiederselo».

Slalom, gigante e futuro

In realtà Emma è una velocista senza averne l’aria, ma studia da big. Ha già due sigilli pesanti in due gare a squadre, una mondiale e una olimpica. A Cortina 2021 bronzo nel team parallel: «E pensare che non dovevo nemmeno esserci», ricorda. Un anno dopo, ai Giochi di Pechino, arriva l’argento con la Germania. «Ora però vorrei anche medaglie singole, tutte per me», sorride.

«La disciplina in cui ho avuto più costanza è lo slalom (a Levi, il suo primo podio, 3a), ma vorrei migliorare in gigante: ho sempre amato il gesto, ma non ho ancora raccolto ciò che ho seminato», dice Aicher.

Il confronto con Rebensburg, Ertl e Gerg è ancora improbo, ma attorno a lei tutti ripetono: «Lasciatela lavorare». Con ottima capacità di curva e rara sensibilità sugli sci, guarda a modelli overall. Nella selva di pali, Emma è esplosiva: «Adoro il movimento e il ritmo, lo slalom è vivacità». Arrivano così le quattro top ten della scorsa stagione e il paragone inevitabile: «Maria Hoefl Riesch? Mi piaceva molto e mi onora che qualcuno mi veda come sua, per ora lontanissima, erede».

La bavarese era un furetto fra le porte strette e implacabile in velocità, saltando a piedi pari il gigante. Aicher sembra seguirne le tracce: «Penso che il suo segreto fosse divertirsi e alternare le discipline per non annoiarsi». Più che un’analisi, un augurio: «Spero di poter continuare anche io così, vorrei coltivare a lungo la polivalenza», dice lei, in un’epoca in cui la combinata e i talenti doppi hanno perso peso e valore.

Scorrendo la sua biografia, non c’è da sorprendersi: all rounder lo è anche senza sci. Calcio, sup e bicicletta sono stati i compagni di una lunga estate calda, trascorsa fra laghi e montagne delle Alpi.

Ora è tempo di neve, e qualcuno già le chiede se, più che avere modelli, non sia lei stessa un modello per i giovani. Lei sbuffa e sgrana gli occhi: «Non credo, ma vorrei che tutti sapessero quanto è bello sciare. Se riesco a trasmettere almeno questo a qualcuno, allora avrò già vinto una gara importante».


IDENTISKI

Emma Aicher, classe 2003, Nata in Svezia nel 2003 da padre tedesco e madre svedese, Emma Aicher gareggia per la Germania. È atleta polivalente e partecipa regolarmente a tutte le discipline di Coppa del Mondo.

Nella stagione 2024/25 ha disputato 5 discese, 6 superG, 7 giganti e 9 slalom, prendendo parte a tutte le gare anche ai Mondiali, inclusa la prova a squadre miste. A Kvitfjell, vincendo in discesa libera, è diventata la prima tedesca a imporsi nella specialità dopo Viktoria Rebensburg (febbraio 2020) e la prima a vincere su quella pista dai tempi di Katja Seizinger negli anni Novanta. Ancora diciassettenne, vinse il bronzo nel team event ai Mondiali 2021, e a soli diciotto anni aggiunse alla sua bacheca un argento olimpico nel parallelo a squadre ai Giochi di Pechino 2022.

RISULTATI

COPPA DEL MONDO: 2 vittorie (SuperG La Thuile 2025 e discesa, Kvitfjell 2025). 2° posto nella prima discesa di Kvitfjell. Miglior risultato in slalom: 3° posto a Levi 2025. 15esima, invece, in gigante a Kranjska Gora 2024; 288esima nel Gs d’apertura di Sölden

OLIMPIADI
Pechino ‘22: argento nel Team Event

MONDIALI
Cortina ‘21: bronzo nel Team Parallel

MONDIALI JUNIOR
Panorama ‘22 argento in gigante, slalom e discesa

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Lucia Galli

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