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Fede Brignone sotto i riflettori

Come se fosse sul palcoscenico delle celebrità da 40 anni. Come se tra lei e il microfono non vi fosse alcun timore reverenziale. Federica Brignone è brava anche a tenere testa ai giornalisti dello sci e non solo. Ce ne siamo resi conto questa mattina quando si è messa a disposizione della stampa in una conferenza organizzata in un hotel del centro, dalla Banca Generali, suo personal sponsor. In un salottino reso molto elegante e sereno da una luce soffusa, la nostra Fede è davvero sembrata molto più grande di quello che in effetti è. Capita così perché sta straordinariamente bene, con se stessa e con il cronometro. Lo dimostra il fatto che venerdì, tornata dallo Stelvio: "Mi sono distrutta ad arrampicare con alcuni amici dalle mie parti. Ho i muscoli a pezzi!!!". Questa è Federica, una stellina che sa togliersi ogni sfizio, senza decocentrarsi un millisecondo. "In Argentina è andata molto bene e lo dico soprattutto chiedendo risposte dalle mie sensazioni. L’anno scorso non mi sentivo così bene. Tutto okappa anche con i materiali, ora ci siamo veramente. In gigante poi il cronometro me ne ha dato la prova perché ero quasi sempre davanti, tranne quando ho dovuto affrontare una leggera influenza". Tra il pubblico, inevitabilmente anche mamma Ninna Quario e altrettanto inevitabili le domande a tal proposito."Chi è la migliore? Credo che vincerei io perché Lei era lentissima! Scherzi a parte, parliamo di sci diversi, tempi diversi e di una formazione tecnica che differisce in tante cose. Ninna si dedicava solo allo slalom io punto alla polivalenza oltre che al gigante". 
Le domande dei colleghi si sono susseguite senza sosta e con un timbro differente rispetto a quelle legate alla cronaca del momento, piuttosto alla ricerca di creare un personaggio, perché il "materiale" c’è’. Così, l’impronta che le piacerebbe lasciare nella storia dello sci sarebbe una Coppa del Mondo: "A casa ho trovato un piccolo portachiavi a forma di sfera di cristallo. L’ho subito preso, ma… ecco, è ciò che mi piacerebbe lasciare". Lo sci è un arte? "E’ un grandissimo divertimento perchè se non riuscissi a ricevere ciò che sto provando ora, penso che mollerei tutto": Riguardo invece alle sue contendenti: "Di tessa Worley ruberei la costanza e la grinta, di Viktoria Rebensburg invece strapperei un po’ della sua potenza. Di Lindsey Vonn e di Maria Riesch non posso nemmeno pensare di prendere qualcosa, sono di un altro pianeta". Al termine del piacevolissimo incontro, arricchito dai ricordi storici di Roberto Della Torre, vice direttore di Sciare, le telecamere di Rai, Sky e Mediaset l’hanno incoronata regina sportiva della giornata. Quasi a preannunciare una stagione da record. Presente accanto a Federica anche Piermario Motta, Direttore Generale di Banca Generali che ha aperto la conferenza. Per lui una risposta rimandata al mittente a un giornalista specializzato nel settore finanziario: "Non sarebbe elegante dire quanto vale la sponsorizzazione di Federica, diciamo che l’investimente è ottimo". Motta ha inoltre riconrdato che al primo incontro: "
Ho portato a sciare subito Federica. Anzi forse è lei che ha portato a sciare me!"
 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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