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Federica Brignone, sempre più su

Federica Brignone anno terzo. Tante infatti, sono le stagione nelle quali l’atleta di Milano, ma adottata da La Salle in Valle d’Aosta, frequenta i palcoscenici della Coppa del Mondo. Analizzando le tre stagioni, l’escalation di Fede è abbastanza evidente. Nel 2010 eosrdì con quel magnifico terzo posto ottenuto nel gigante di Aspen che la presentò al mondo intero come talento pronto a esplodere. Concluse la stagione con 2 quarti posti e un paio di piazzamenti (16° e 21°). L’anno scorso se lo ricorderà per un pezzo perché è riuscita a conquistare l’argento ai Mondiali di Garmisch. In Coppa invece, salì una sola volta sul podio ad Arber-Zwiesel, poco prima dei Mondiali, poi 2 quinti posti e due piazzamenti (11° e 14°), risultati che la portarono al quinto posto nella specialità del gigante con 212 punti. Quest’anno ha totalizzato 128 in più tra le porte larghe classificandosi al sesto posto generale nel gigante, ma è salita sul podio ben 4 volte, con 3 secondi posti (Aare, Kranjska Gora e Lienz) e un terzo (Schladming), più due piazzamenti (13°). La differenza è che fin da inizio di stagione Federica si è dedicata anche a superG (30/a Cortina, 32/a Bad Kleimn), slalom (28/a Flachau) e a qualche discesa (43/a Cortina), oltre alle supercombinate dove ha colto un buon 12esimo posto a Sankt Moritz (34/a nella seconda SK).

Nell’Overall di Coppa del Mondo è passata dalla 43/a (2010), alla 26/a (2011) fino alla 20/a (2012)Considerando che stiamo parlando di una ragazza del 90 che compirà 22 anni il prossimo 14 luglio, possiamo sorridere. Tra le giovincelle, solo Lara Gut, che è del ’91, ha saputo fare meglio concludendo in 14esima piazza. Altre, come Rebensburg, Worley, Weirather e Fenninger sono infatti di classe ’89, ma anche considerando loro, sarebbe tra le sei migliori. Questo per dire che Raimund Plancker ha compreso che Federica ha le possibilità per ottenere risultati un po’ in tutte le specialità, ma combinatiste si diventa col tempo e l’esperienza. E Federica, per fortuna di tempo ne ha tanto! Non sappiamo se il gioiellino Azzurro sarà contenta di leggere questi numeri. Non sempre si accontenta (e forse è un bene) e sicuramente avrà ancora sul gozzo alcune gare riuscite male o un po’ sfortunate. Purtroppo ha scelto di primeggiare in una delle specialità dove ci sono diverse potenziali vincitrici rispetto, alle prove veloci, monopolizzate dalla Vonn e allo slalom, comandato fino a gennaio dalla Schild. In Gigante la numero uno si è rivelata ancora uan volta Viktoria Rebensburg che ha un piccolo passo in più delle sue competitor.

Ecco le sue parole dopo l’ultimo gigante di stagione di Schladming dove ha chiuso con un bellissimo terzo posto:  "Sono veramente contenta, ho ritrovato la mia sciata nelle ultime due settimane che avevo smarrito. Ho un unico rammarico nella prima manche, quando ho tirato il freno a mano perdendo tanti decimi. Per il resto è stata un’annata che mi ha fatto imparare tanto sia dalle cose positive che da quelle negative, ma soprattutto che ogni gara va affrontata per tirare al massimo, senza fare conti strani. Il fatto che sia arrivata sesta nella classifica di specialità vuol dire che ci sono ancora tanti margini di miglioramento, non avrei dovuto buttare alle ortiche tre gare e mi sarei ritrovata più avanti. Ma ci sarà tempo l’anno prossimo per raggiungere tutti gli obiettivi".

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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